Più forza al Made in Italy e più remunerazione per gli agricoltori italiani. Meloni incontra le organizzazioni agricole a Palazzo Chigi: Settore strategico per la nostra economia

ROMA – Da una difesa ancora maggiore del Made in Italy, alla giusta remunerazione dei prodotti agricoli italiani.

“Ho deciso, con il ministro Lollobrigida di organizzare questo incontro per presentarvi brevemente quali sono le azioni prioritarie che il governo intende portare avanti, su vari livelli, a favore del settore agricolo nazionale”. Lo ha sottolineato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in apertura dell’incontro a Palazzo Chigi fra governo e le principali organizzazioni agricole.

Oltre alla premier, per il governo sono stati presenti i vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini (in collegamento), e i ministri Francesco Lollobrigida, Giancarlo Giorgetti, Matteo Piantedosi, Raffaele Fitto, Luca Ciriani, Maria Calderone. Presenti i rappresentanti di Coldiretti, Confagricoltura, Cia, Copagri, Alleanza Cooperative.

“Non è la prima volta che ci incontriamo – ha detto la Meloni -, ci siamo visti più volte in passato, ma io ritenevo importante rivedervi oggi per continuare a confrontarci ancora sulle politiche nazionali ed europee che interessano l’agricoltura e l’agroalimentare. Parliamo di un settore strategico per la nostra economia e che abbiamo messo al centro della nostra azione.

Non vi tedierò ovviamente con l’elenco delle tante misure che abbiamo approvato in questi ultimi mesi, ma ci tenevo a dirvi quale fosse la visione che ha mosso il nostro impegno e che punta a raggiungere alcuni obiettivi di fondo: la valorizzazione delle filiere nazionali; l’incentivo alla produzione nazionale; la difesa del nostro modello agroalimentare, della nostra biodiversità e dei nostri cibi di qualità dall’omologazione e dall’impoverimento. Sono queste le tre grandi direttrici che hanno orientato il nostro lavoro e che si sono tramutate, in questi mesi, in misure estremamente concrete” ha evidenziato Meloni alle associazioni.

“Penso alla scelta, nell’ambito della revisione del PNRR, di aumentare i fondi destinati al settore agricolo da cinque a otto miliardi di euro per rilanciare gli investimenti per i contratti di filiera e aumentare l’indipendenza energetica dei produttori agricoli – ha proseguito la presidente dl Consiglio -. Abbiamo lavorato per affrontare vecchi e nuovi problemi. Penso al Fondo per le emergenze con una dotazione di 300 milioni di euro per dare una risposta concreta, sostegni e ristori alle filiere più in difficoltà o agli oltre 800 milioni che abbiamo stanziato per innovare macchine e attrezzature, aumentare la produttività delle nostre imprese e migliorare la sicurezza sul lavoro. Abbiamo lavorato per una organizzazione dei flussi triennale che garantisse la forza lavoro necessaria alla produzione, abbiamo attivato modelli di sicurezza e protezione per le filiere e un più attento controllo delle importazioni. Abbiamo garantito il taglio delle accise sul carburante agricolo e abbiamo sostenuto la promozione dei prodotti italiani perché acquisiscano sempre maggior valore. Abbiamo approvato un chiaro indirizzo sulle Tea per avere colture più forti e produttive. Abbiamo approvato un chiaro indirizzo sulle tecniche di evoluzione assistita per avere colture più forti e produttive”.

COSTI DI PRODUZIONE 

“Vogliamo affrontare il tema, molto importante, dei costi di produzione. Vogliamo impedire la vendita sotto i costi di produzione e riconoscere il giusto prezzo agli agricoltori. Per rendere efficace la misura prevista nel decreto legislativo contro le pratiche sleali il governo rafforzerà i controlli dell’Autorità di contrasto (ICQRF) e potenzierà le strutture di Ismea per l’elaborazione e la pubblicazione con frequenza mensile dei prezzi dei prodotti agricoli e dei costi medi di produzione delle principali filiere” ha detto ancora il presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

DIFESA DEL MADE IN ITALY

Tra i temi affrontati con le categorie la difesa del made in italy. “Difenderemo, con ancora maggior vigore, il Made in Italy – ha detto ancora Meloni. – Contro le importazioni da Paesi terzi che non rispettano gli standard sanitari, la tracciabilità e le norme sull’origine il governo ha istituito una cabina di regia interforze (Carabinieri, Guardia di Finanza, Capitanerie di Porto, Dogane, AGEA e ICQRF) che ha definito un Piano straordinario di controlli per il 2024. Con il Nuovo Piano controlli sarà allargato lo spettro delle filiere sottoposte a verifica e verrà aumentato il numero degli agenti impiegati nei punti sensibili come i porti di arrivo delle merci”.

UN TAVOLO DI COORDINAMENTO

Tra le proposte quella di istituire un tavolo con le organizzazioni agricole. “Il governo ha deciso di istituirlo – ne faranno parte oltre i ministeri competenti anche i rappresentanti delle organizzazioni agricole e i sindacati dei lavoratori agricoli – per affrontare insieme alcuni problemi: costi del lavoro, reperimento della manodopera, gestione dei flussi, formazione e semplificazione. Questioni cruciali per il settore agricolo e sui quali noi non intendiamo sottrarci” ha aggiunto ancora.

IL RAPPORTO CON L’EUROPA

“In Europa il Governo ha difeso gli agricoltori e contestato fin dall’inizio le scelte sbagliate imposte dalla Commissione europea. Noi siamo sempre stati favorevoli alla difesa dell’ambiente e alla transizione ecologica, ma sempre nettamente e fermamente contrari a quella che è diventata una transizione ideologica, fatta da diktat e da regole frutto di posizioni ideologiche e per le quali si sacrifica la produzione, mettendo a rischio quel concetto di sovranità alimentare che resta un nostro indirizzo irrinunciabile” ha ribadito il presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel corso dell’incontro con le sigle del mondo dell’agricoltura a Palazzo Chigi, sottolineando il “cambio di passo” da parte del governo.

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