ROMA – Perchè gli agricoltori protestano è risaputo, ci sono ormai le richieste. Abbiamo comunque chiesto a un esperto del settore di indicarci in estrema sintesi i punti in discussione. Ecco allora il punto di vista dell’Avv. Marco Giuri, esperto nel settore agricolo e più in particolare nella viticoltura.
a) SOSTENIBILITA’ SOSTENIBILE E NON A TUTTI I COSTI. Rifiuto alla messa a riposo del 4% dei terreni per garantire la biodiversità. Gli agricoltori dovranno rispettare rigidi parametri come quello della messa a riposo dei terreni per ottenere i fondi comunitari della Pac, fondi che sono essenziali per molte aziende spesso a conduzione familiare.
b) RIDUZIONE FITOFARMACI E FERTILIZZANTI di almeno il 20% (Questione al momento sospesa a livello UE).
c) Viene chiesto di intervenire sul costo del carburante agricolo attraverso il credito d’imposta per i primi mesi del 2024.
d) Import di prodotti agricoli, soprattutto cereali, a prezzi più bassi dalla vicina Ucraina.
e) Regime fiscale adeguato per il mondo agricolo, perché gli aumenti dei costi di produzione rendono impossibile svolgere il lavoro agricolo. La manovra 2024 non ripropone l’agevolazione secondo la quale non concorrevano alla determinazione del reddito imponibile i redditi dominicali e agrari dei terreni posseduti e condotti da coltivatori diretti (CD) e imprenditori agricoli professionali (IAP). La legge di bilancio 2024 (legge 30 dicembre 2023 n. 213) pubblicata sulla Gazzetta ufficiale 30/12/2023 n. 303, quindi, non proroga per l’anno 2024, l’agevolazione fiscale introdotta dal comma 44 dell’art. 1 della legge n. 232/2016 secondo la quale non concorrevano alla formazione della base imponibile, ai fini Irpef e delle relative addizionali, i redditi dominicali e agrari relativi ai terreni dichiarati dai coltivatori diretti (CD) e dagli imprenditori agricoli professionali (IAP), iscritti nella previdenza agricola.
Su questo tema il Governo intende conservare l’agevolazione fiscale solo per i redditi piu’ deboli, la Premier ha dichiarato (il 9/2/2024) “La proposta del Governo è quella aiutare gli agricoltori che ne hanno bisogno limitando l’esenzione Irpef ai redditi agrari e domenicali che non eccedono l’importo di diecimila euro. In altre parole, l’esenzione dell’Irpef deve essere un intervento per i più deboli che risulti un sostegno concreto a chi produce e non un privilegio”.