STRASBURGO – L’Europa dei prodotti DOP IGP ha un nuovo regolamento che per la prima volta nella storia mette tutti i prodotti, dal cibo al vino, sullo stesso piano legislativo. Il testo unico è stato approvato dal Parlamento Europeo con un maggioranza di quasi il 90% (520 a favore, 19 contrari e 64 astenuti). E’ un successo anche per l’Italia, visto che il relatore della Riforma è l’italiano Paolo De Castro.
“Il successo di oggi restituisce un esempio di come l’Europa, quando è spinta dalla giusta volontà politica, sia in grado di accompagnare gli agricoltori verso quei modelli produttivi che hanno reso la nostra filiera agro-alimentare ineguagliabile al mondo in termini di qualità e sostenibilità del cibo, grazie a un modello unico di tutela, gestione e promozione dei prodotti ad indicazione geografica, sinonimo di eccellenza, unicità e legame con il territorio.” Così Paolo De castro, relatore del provvedimento per il Parlamento europeo, commenta l’approvazione.
Ecco nel dettaglio i punti salienti della Riforma.
1. Rafforzamento dei consorzi con maggiori e migliori responsabilità, tra cui la lotta alle pratiche svalorizzanti e la promozione del “turismo ad indicazione geografica”.
2. La maggiore protezione, soprattutto a livello internazionale, online e nel sistema dei domini internet, oltre a quando le Indicazioni Geografiche sono utilizzate come ingredienti. Abbiamo poi posto fine, una volta per tutte, a tutte quelle falle del sistema che consentono di sfruttare indebitamente, tramite norme nazionali o addirittura strumenti unionali come le menzioni tradizionali, la reputazione delle nostre IG.
3. La semplificazione delle procedure amministrative, stabilendo tempi certi di meno di un anno per l’esame – da parte della Commissione – delle richieste di registrazione e modifica dei disciplinari delle Indicazioni Geografiche.
4. La sostenibilità e la trasparenza nei confronti dei consumatori, con l’indicazione obbligatoria sull’etichetta di qualsiasi prodotto DOP o IGP del nome del produttore, e la redazione di un rapporto che spieghi l’importanza di questi prodotti in termini di sostenibilità ambientale, sociale, economica, e di rispetto del benessere animale.
“Il successo di oggi restituisce un esempio di come l’Europa, quando è spinta dalla giusta volontà politica, sia in grado di accompagnare gli agricoltori verso quei modelli produttivi che hanno reso la nostra filiera agro-alimentare ineguagliabile al mondo in termini di qualità e sostenibilità del cibo, grazie a un modello unico di tutela, gestione e promozione dei prodotti ad indicazione geografica, sinonimo di eccellenza, unicità e legame con il territorio.” Così Paolo De castro, relatore del provvedimento per il Parlamento europeo, commenta l’approvazione con un maggioranza di quasi il 90% (520 a favore, 19 contrari e 64 astenuti) del nuovo Regolamento sulle Indicazioni Geografiche per prodotti agro-alimentari, vini e bevande spiritose.
Grazie al Parlamento europeo, rivendica De Castro, “il nuovo regolamento, che entrerà in vigore nella prima metà di aprile, farà evolvere un sistema senza eguali nel mondo, capace di generare valore senza investire alcun fondo pubblico. Come? Rafforzando i consorzi, veri motori per lo sviluppo di DOP e IGP, con maggiori e migliori responsabilità, tra cui la lotta alle pratiche svalorizzanti e la promozione del turismo ad indicazione geografica; potenziando la protezione, soprattutto a livello internazionale, online e nel sistema dei domini internet, oltre a quando le Indicazioni Geografiche sono utilizzate come ingredienti; semplificando le procedure e stabilendo che l’esame delle richieste di registrazione e modifica dei disciplinari non potrà richiedere più di un anno; non da ultimo, migliorando gli standard di sostenibilità, benessere animale e trasparenza nei confronti dei consumatori, con l’indicazione obbligatoria sull’etichetta di qualsiasi prodotto DOP o IGP del nome del produttore, e la redazione di un rapporto che spieghi l’importanza di questi prodotti in termini di sostenibilità ambientale, sociale, economica, e di rispetto della salute e del benessere animale”.
“Non solo – prosegue l’eurodeputato Pd -, abbiamo infatti eliminato una volta per tutte quelle falle del sistema che consentono di sfruttare indebitamente la reputazione delle nostre IG, come nel caso dell’aceto balsamico sloveno e cipriota, o del Prosek made in Croazia, chiarendo come eventuali registrazioni di menzioni tradizionali, come quella del Prosek, non potranno più essere prese in considerazione, in quanto identiche o evocative di nomi di Dop o Igp.”
“Dopo le crisi dovute alla pandemia, all’invasione russa dell’Ucraina e all’impennata dei costi di produzione – sottolinea il relatore del Parlamento europeo – finalmente una buona notizia per gli agricoltori europei! Ora il testimone passa nelle mani dei produttori e delle filiere, che dovranno dimostrare di essere all’altezza della sfida, e sfruttare al meglio quanto tracciato con questo Regolamento. Dal canto nostro, chiediamo la creazione di un piano d’azione europeo che possa ulteriormente supportare e consolidare un patrimonio non de-localizzabile, che coinvolge milioni di operatori”.
“È questa l’Europa che vogliamo – conclude De Castro -, al fianco gli agricoltori per renderli sempre più competitivi e sostenibili, riallacciando quel legame con le nostre aree rurali che pare essersi smarrito negli ultimi anni”, ha concluso De Castro nel suo intervento.