ROMA – “La questione dell’imprenditoria giovanile agricola torna finalmente al centro del dibattito politico e istituzionale. Abbiamo appreso infatti che è stata recentemente pubblicata in Gazzetta Ufficiale, la legge numero 36 del 15 marzo 2024, che punta a introdurre un sistema organico di norme interne che, nel rispetto delle disposizioni dell’Unione europea, incrementi il numero dei giovani che avviano un’attività agricola e incoraggi il ricambio generazionale, visto e considerato che le imprese gestite da giovani hanno senza dubbio un maggiore livello di capitalizzazione e di propensione per l’innovazione.
Insomma, questa nuova disciplina normativa è senz’altro apprezzabile, ma Confeuro è dell’opinione che il Parlamento avrebbe potuto mostrare più coraggio e si sarebbe potuto fare decisamente di più rendendo la nuova legge più incisiva e concreta. In linea generale, comunque, l’auspicio istituzionale è che si continui a lavorare per certificare sempre di più l’idea, da noi fortemente sostenuta, di riportare nel novero delle possibili realizzazioni professionali di un giovane, il settore agricolo: non più ripiego ma una prima scelta, convinti che in un futuro in cui molte attività lavorative saranno sostituite dallo sviluppo della intelligenza artificiale, le produzioni agroalimentari di qualità potranno, al contrario, sfruttare i sistemi di IA per incentivare una produzione proficua e rispettosa dell’ambiente.
E in tal senso, anche l’Unione Europea deve fare la sua parte, mettendo in campo maggiori risorse e investimenti, favorendo imprenditorialità dei giovani agricoltori e promuovendone la competitività sul mercato attuale”. Così, in una nota stampa, Andrea Tiso, presidente nazionale Confeuro, la Confederazione degli Agricoltori Europei e del Mondo.