ROMA – “Ringraziamo il Governo per questo tavolo, utile a coordinarci, ma purtroppo mancano i fondamentali per affrontare la questione Peste Suina Africana. Dopo due anni di allarmi e i primi embarghi, che si proietta possano costare quasi un miliardo e mezzo di minore export all’anno, non si può ancora pensare che gli abbattimenti possano non essere la soluzione. Non lo sarebbero stati, se si fossero costruite le reti.
Non lo sarebbero stati, se ci si fosse mossi in fretta. E se invece degli animalisti nei loro “rifugi” si fossero ascoltati gli allevatori. Ma oggi come oggi bisogna finalmente scegliere: meglio abbattere dei cinghiali o l’intera filiera suinicola? E alla fine resteranno solo i rifugi degli animalisti, dove i maiali potranno morire di Peste Suina Africana tra atroci sofferenze. Il Governo pare pronto a rischiare la filiera per non sporcarsi le mani e prendere una posizione sui cinghiali. Noi speriamo sia una impressione errata e alla prossima riunione verremo stupiti dall’ampiezza dei provvedimenti. Purtroppo la speranza non abbonda, visti i risultati”
Lo scrive in una nota Assosuini.