RIMINI – Il mercato dell’uva da tavola ha ancora ampi margini di crescita purché investa nella qualità. Ne è convinto Marcos Felici, Direttore Generale per i Paesi del Mediterraneo di Bloom Fresh, uno dei colossi mondiali del settore, che al Macfrut Table Grape Symposium parlerà delle “Nuove varietà di uva: modellare il futuro dell’uva”.
Il suo intervento è in programma nella prima giornata del Simposio, mercoledì 8 maggio al Rimini Expo Centre, insieme ai massimi esperti internazionali del prodotto simbolo della 41esima edizione di Macfrut (8-10 maggio).
Abbiamo chiesto a Felici alcune anticipazioni del suo intervento, a partire da una previsione del mercato dell’uva da tavola nei prossimi anni. “La produzione di uva da tavola sta vivendo un trend di crescita positivo a livello globale. Il mercato è complessivamente ottimista, rinnovando l’interesse per investire nei vigneti, sostituire le varietà più vecchie e aumentare i consumi grazie alla diversità di sapori, forme e nuovi paesi di produzione. Inoltre, ci sono ancora opportunità di espansione in nuove regioni e paesi, essendo in grado di soddisfare una domanda maggiore, durante tutto l’anno. Negli ultimi 20 anni abbiamo imparato ad adattarci al suolo, all’acqua e alle condizioni atmosferiche e Bloom Fresh crede ancora nel moltiplicare le sue attività in tutto il mondo. Ci concentriamo chiaramente sull’uva bianca senza semi di alta qualità, tra cui ad esempio Sweet GlobeTM, TimpsonTM, IvoryTM e KellyTM, tuttavia i fattori trainanti della crescita includono una migliore qualità costante del prodotto”.
Quello dell’uva da tavola, sottolinea Felici, è un mercato decisamente dinamico. “Il mercato dell’uva da tavola continua ad evolversi e le nuove varietà senza semi diventano predominanti nella maggior parte dei paesi. Ci sarà anche una maggiore disponibilità di uve con un alto profilo aromatico, consentendo ai consumatori di avere una nuova esperienza alimentare. C’è anche un ampio spazio per aumentare la domanda, dal momento che molti consumatori non includono ancora l’uva da tavola nel consumo di frutta. Bloom Fresh continua a guidare gli sforzi del settore per sviluppare varietà più sane e gustose per la categoria. L’Italia è il primo paese produttore ed esportatore di uva da tavola in Europa. A Bloom Fresh abbiamo assistito a una crescita esponenziale dell’interesse dei coltivatori a piantare le nostre varietà. Ciò significa che le varietà Bloom Fresh hanno una presenza forte e coerente nei principali mercati europei”.
Riguardo le varietà preferite dai consumatori, queste le considerazioni di Felici. “Ogni consumatore ha un’aspettativa sul sapore dell’uva. Il più delle volte è associato all’aspetto degli acini, soprattutto al colore e alla forma. Sappiamo però che ogni varietà, qualunque sia il suo aspetto, ha acini con consistenza o sapore diversi, anche se tutti lo vogliono molto croccante. Le persone sono sempre sorprese dal gusto di Cotton CandyTM, ad esempio, e lo adorano , tuttavia c’è ancora richiesta per il gusto dolce neutro o per il gusto moscato. La sfida per i prossimi anni sarà quella di offrire a ogni consumatore l’uva da tavola che preferisce, aiutarlo a identificarla al momento dell’acquisto e garantire una qualità premium durante le 52 settimane dell’anno. Perché quando arrivi al negozio e rimani deluso, non torni a prendere l’uva per diverse settimane”.
Tutto il mondo dell’uva da tavola si ritrova a Macfrut in una tre giorni (8-10 maggio 2024) che fa incontrare l’intera filiera: top player, operatori del mercato, università, agronomi, tecnici del settore. Protagonista l’uva da tavola, prodotto simbolo della 41esima edizione di Macfrut, con la Puglia, principale produttore in Italia, Regione partner della Fiera.
Tre gli eventi del Simposio: il Macfrut Table Grape Symposium nella prima giornata con esperti da tutto il mondo (8 maggio); Macfrut Table Grape Global Players sui trend di mercato e l’andamento della produzione (giovedì 9 maggio); Table grape in the field con visite tecniche in un campo prova allestito all’interno della fiera (venerdì 10 maggio). Il Simposio è coordinato da Bruno Mezzetti dell’Università Politecnica delle Marche.