ROMA – “Più Italia e meno Europa” è lo slogan e titolo del programma che Lega ha proposto per le prossime elezioni europee. L’agricoltura occupa ben due pagine del testo che sintetizza le proposte in 18 pagine. Il tema degli ungulati viene affrontato nel programma, oltre a un capitolo dedicato, in cui tutela, clima e reddito agli agricoltori spiccano, c’è anche una piccola appendice destinata al Green deal e quindi l’agricoltura come volano.
Analizziamo le proposte dei singoli partiti nei loro programmi elettorali, in vista delle elezioni europee l’8 e 9 giugno.
Ecco di seguito il programma integrale di Lega.
L’agricoltura che torna a essere fattore di sviluppo.
Oggi l’Europa considera il sostegno della politica agricola ha un indennizzo per i costi della sua riconversione ambientale anziché come sostegno al reddito è necessario riportare la PAC su un binario rivolto alla tutela della capacità produttiva delle aziende superando il farraginoso e burocratico sistema di ecosistemi e tornando a destinare quelle risorse al sostegno di base la solidità delle agricole vede soprattutto nella loro capacità di essere efficienti nel ciclo produttivo e nella gestione delle risorse naturali per fare questo occorre investire in innovazione meccanizzazione agricoltura di precisione modificando anche le direttive ambientali che gli ostacolano l’utilizzo di sottoprodotti di origine biologica in campo.
Siamo decisi a cancellare gli obiettivi realistici che sono stati assegnati al primo settore dalle norme del Green deal andrebbero ad affliggere aziende che hanno già rispettato le norme di condizionalità previste dalla politica agricola e dalle normative di settore è importante continuare a difendere la possibilità di utilizzo degli strumenti di difesa in campo per combattere le patologie delle piante così come la necessità di un quadro europeo aggiornato sulle consistenze della fauna selvatica per inaugurare una stagione di misure di gestione più efficace sul territorio.
E’ giunto il momento di chiudere in Europa l’annosa partita dell’etichettatura di origine obbligatoria per i prodotti alimentari e per dare valore al lavoro delle nostre aziende per informare correttamente i consumatori per lo stesso obiettivo restiamo contrari a qualsiasi ipotesi di etichettatura nutrizionale al semaforo che in modo semplicistico penalizza il nostro in Italy riconosciamo il valore sostituibile dei loro prodotti e delle caratteristiche nutrizionali che li definiscono e che non possono essere sostituite da quelle fornite dai prodotti di ingegneria cellulare come la carne coltivata.
Tutte le filiere agricole devono tornare ad avere piena legittimità sgombrando il campo delle campagne di demonizzazione forti della sostenibilità e dell’altissima qualità dei loro prodotti vogliamo sostenere il settore della pesca italiana e i suoi diversi sistemi all’interno della prossima riforma della PAC e nel piano d’azione un’attenzione particolare ad evitare la prospettiva di una tassa europea sul carburante per gli operatori.