FIRENZE – Benessere animale, la Toscana si prepara all’eccellenza. È in arrivo una nuovissima misura che concede contributi in conto capitale rivolta a tutti gli allevatori che vogliano innalzare, tramite opportuni investimenti, il livello del benessere animale oltre gli standard in uso e oltre le norme esistenti.
La giunta regionale, su proposta della vicepresidente e assessora all’agricoltura, ha approvato le disposizioni del bando, che rientra nell’ambito di Giovanisì, il progetto della Regione per l’autonomia dei giovani, e che è inserito all’interno del Complemento di sviluppo rurale (Csr) 23-27, lo strumento che ha sostituito il Piano di sviluppo rurale, con una dotazione di 3 milioni di euro di fondi comunitari.
Il presidente della Regione, da parte sua, ha notato come la filiera zootecnica toscana abbia da tempo innescato un processo virtuoso, già stato testato e verificato con i precedenti bandi “a premio” per il benessere animale (quello attualmente aperto sulla Misura 14 scade il 1 luglio), che hanno riscosso molto successo e che hanno spinto la giunta toscana a mettere a punto nuove misure “di accompagnamento” a favore dei suoi allevatori, volte stavolta a innalzare il livello strutturale delle performances delle aziende.
La vicepresidente e assessora ha voluto sottolineare l’importanza di un bando che porterà la Toscana a posizionarsi tra le prime regioni italiane a offrire standard molto alti di benessere animale, aspetto sul quale la Toscana, durante la presente legislatura, ha deciso di investire molto, perché la propensione degli allevatori ad adottare sistemi di allevamento sempre più rispettosi degli animali si traduce in effetti positivi, oltre che sulla salute delle diverse specie allevate, anche sull’ambiente e sulla sicurezza dei consumatori e, non da ultimo, sulla qualità delle produzioni zootecniche. Al bando possono partecipare gli imprenditori agricoli, singoli o associati, e che propongono di fare investimenti sia materiali (biosicurezza, innalzamento livello di benessere) che immateriali (programmi informatici), per la gestione delle attività.
Grazie al contributo, gli allevatori toscani potranno così sostenere investimenti aziendali mirati a favorire l’evoluzione degli allevamenti verso un modello più sostenibile ed etico, anche attraverso l’introduzione di sistemi di gestione innovativi e di precisione, che incrementino il benessere degli animali e la biosicurezza. Sono previsti investimenti per adeguare la fornitura di acqua e mangimi secondo le esigenze naturali dell’allevamento, per la cura degli animali ed il miglioramento delle condizioni abitative (per esempio aumentando le disponibilità di spazio, le superfici dei pavimenti, i materiali di arricchimento, la luce naturale), e per offrire accesso all’esterno agli animali.
Il sostegno pubblico, concesso nella forma di contributo in conto capitale, potrà essere dell’80 per cento come contribuzione di base o se il beneficiario è un giovane agricoltore e dell’85 per cento se il beneficiario è una “piccola azienda agricola” come disposto dal regolamento UE n. 2472/2022.