TRENTO – Il Consorzio dei Vini del Trentino, nell’affascinante sede del Muse, a Trento, ha presentato il grande lavoro che ha accomunato vignaioli, istituzioni e servizi tecnici della Provincia Autonoma.
Il vigneto trentino è un puzzle di microaziende operose che possiedono una superficie media di 1,60ha. Se si considera che la superficie vitata provinciale è pari a 10.299 ettari, si coglie quanto sia un microcosmo frastagliato a determinarne l’economia vitivinicola. Il 13% dell’area vitata è certificato Biologico mentre l’80% è certificato dal Sistema di Qualità Nazionale di Protezione Integrata. In totale sono 5457 le aziende certificate SNQP.
I temi prioritari per questo Bilancio 2023 si sono concentrati sui temi fondamentali della creazione di valore aggiunto per le aziende e le denominazioni tutelate, rafforzare l’identità dell’immagine della viticoltura trentina, garantire qualità e sicurezza delle produzioni, monitorare e ridurre l’uso di fitofarmaci in vigneto, contenere e razionalizzare l’uso della risorsa idrica, comunicare il valore del vino trentino, formare per innovare la filiera vitivinicola e migliorare la resilienza verso il cambiamento climatico in atto.
Per agenda 2030, il Consorzio, con il Bilancio di Sostenibilità, ha sviluppato le azioni di candidatura e finanziamenti pubblici a favore dei Soci per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità, finanziare un dottorato di ricerca inerente la flavescenza dorata della vita in collaborazione con la Fondazione E.Mach e attivare un monitoraggio delle popolazioni delle api nei vigneti trentini per valutare l’influenza sulla biodiversità dell’ecosistema vigneto.
Il Bilancio di Sostenibilità 2023 mette in evidenza i progressi della viticoltura trentina e del sistema delle sue imprese, per quanto riguarda i risultati raggiunti nei vari segmenti fondamentali che definiscono la salvaguardia del nostro ecosistema. Primo su tutti l’adozione della confusione sessuale per il controllo delle tignole sul 100% dei vigneti trentini certificati SNQPI e la forte riduzione degli erbicidi chimici.
Successivamente va evidenziata la capacità del sistema trentino nel contenere il consumo idrico, grazie a tecniche di irrigazione sempre più razionali che coprono il 5,70% della superficie vitata con aspersione o scorrimento, il 76,97% con gocciolamento e il 17,50% con il gocciolamento. Infine la leggera diminuzione del valore di metano per uso energetico a favore dell’energia elettrica da rete e, forse è l’elemento su cui maggiormente si dovrà lavorare nel futuro, valori ancora troppo bassi derivanti da altre fonti di energia rinnovabile.
Grande capacità di recupero invece, sul fronte dei rifiuti agricoli che raggiunge il 94% nel 2022 e che si mantiene stabile anche negli anni successivi. Per quanto riguarda invece la parte strategica delle certificazioni e della tutela e garanzia del consumatore, il Consorzio, su 780.000hl di vino certificato SNQPI, IFR, BRC, EQUALITAS, e quasi 13.000hl di vino BIO, nell’annata 2021/2022, ha controllato documentalmente il 100% dei viticoltori SQNPI, ha analizzato annualmente oltre 400 campioni di uva e oltre 70 controlli di vigilanza sulle aziende imbottigliatrici.