ROMA – “L’Italia ha bisogno di avere una visione che vada oltre l’oggi, perché abbiamo bisogno di una programmazione e pianificazione che dia delle risposte ai cambiamenti climatici. I problemi legati ai cambiamenti climatici non si risolvono dall’oggi al domani, ma avendo delle idee di come affrontarli, sia dal punto di vista culturale che programmatorio.
Noi di ANBI vogliamo dare un contributo importante al nostro Paese per affrontare questo tema in termini di sicurezza idraulica, quindi di gestione dell’acqua in eccesso, ma anche di irrigazione, che non è solo un valore agricolo, ma anche ambientale per tutto il Paese, perché determina la bellezza dei nostri territori, l’economia e la fruibilità.
Per questo, nella nostra assemblea del 2 e 3 luglio, vogliamo affrontare questi temi, partendo dalle condizioni climatiche del mondo e arrivando in Europa, ma soprattutto cercando di affrontare il futuro con la politica italiana, per comprendere quali sono le volontà e le scelte da fare per dare opportunità alle nuove generazioni di rimanere in Italia”.
Con queste parole il presidente di Anbi, l’Associazione nazionale dei consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue, Francesco Vincenzi, ha presentato la prossima assemblea nazionale, dal titolo ‘Quali scelte dopo il PNRR-La rete dei Consorzi di bonifica, valore strategico per il Paese’, che si svolgerà il 2 e 3 luglio al Carpegna Palace Hotel di Roma. Alla conferenza stampa di presentazione sono intervenuti, tra gli altri, il Direttore Generale di ANBI, Massimo Gargano, Fabrizio De Filippis, già prorettore vicario dell’Università degli Studi Roma Tre, con delega alle attività formative sullo sviluppo sostenibile, e il meteorologo Paolo Sottocorona.
Elencando i problemi attuali della Nazione, con ingenti alluvioni al Nord ed estrema siccità al Sud, Gargano ha evidenziato la necessità di “avere una visione del dopo, perché l’Italia non finisce con la fine del PNRR” e, in questo senso, “l’ANBI deve essere considerata nelle grandi reti infrastrutturali”, anche in vista del primo Forum Euromediterraneo dell’acqua, che arriverà a Roma nel 2026, grazie al lavoro messo in campo dal comitato promotore ‘One water’, che coinvolge ministeri, Regione Lazio, Roma Capitale e importanti realtà di settore come ANBI e la Fondazione Earth and water agenda (Ewa).
Nella sua analisi il meteorologo Sottocorona ha spiegato che: “Con un massimo impegno, ci vorranno 50 anni per invertire la rotta dell’emergenza climatica e che, negli attuali cambiamenti climatici, tendono a prevalere le irregolarità dei fenomeni”.
In Italia, dall’1 gennaio al 19 giugno 2024, ci sono verificati 506 nubifragi, 184 grandinate anomale (chicchi con un diametro di almeno 2 cm), 81 trombe d’aria, 10 valanghe e 24 fulmini dannosi, per edifici, infrastrutture, persone e animali (Fonte ESWD-European Severe Weather Database).
In una recente elaborazione di ANBI, la stima dei danni all’agricoltura, causati dalla siccità a giugno 2024, hanno coinvolto principalmente la produzione di cereali, con perdite del 50-70%, con punte del 90% in Basilicata; una perdita media del 50% è stimata per le produzioni di ortaggi, frutta e olive. Anche gli allevamenti ne risentono, con la morte degli animali a causa del caldo o per la difficoltà di reperire foraggio e acqua.
Di tutto questo, e non solo, si parlerà nella prossima Assemblea nazionale di ANBI, alla quale parteciperanno molte cariche istituzionali, politiche e di settore. Saranno presenti, tra gli altri, Francesco Paolo Figliuolo, Commissario straordinario di Governo alla ricostruzione dei territori colpiti dall’alluvione in Emilia-Romagna, Toscana e Marche, Renato Brunetta, presidente del CNEL, Antonio Tajani, vicepresidente del Consiglio dei ministri e Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica.