ROMA – Il Presidente dell’UCI, Mario Serpillo, di fronte alla drammatica situazione di caldo torrido, con temperature elevatissime, sia diurne che notturne, diventate oramai la norma ogni anno in estate, lancia un accorato appello agli organi di governo, centrale ed amministrativo, per far fronte alle emergenze che stanno strangolando l’agricoltura, il territorio ed i centri urbani.
“Nel nostro Paese, soprattutto al Meridione e nelle Isole si sta verificando una crisi idrica che potrebbe richiedere misure senza precedenti come ad esempio in Sicilia, dove si pensa di sospendere l’erogazione dell’acqua per uso agricolo. Al prolungato periodo siccitoso, alle temperature roventi, si somma in primis il colpevole stato di abbandono e di degrado della rete di distribuzione, causa di una dispersione idrica di sciagurate proporzioni. Se la morsa del caldo in assenza di acqua irrigua sta già cancellando coltivazioni e pascoli, per l’agricoltura in quelle zone questo potrebbe segnare un punto di non ritorno, peraltro ciclicamente annunciato da molti anni e a fronte del quale sono stati fatti soprattutto proclami e piani di intervento. Alcune zone rurali, in modo particolare, rischiano una progressiva dismissione delle produzioni agricole, con gravissimi danni per l’economia, le popolazioni locali e la sicurezza alimentare.”
D’altro canto, per contrastare l’eccessivo riscaldamento urbano oltre ad una vasta intensificazione del verde pubblico e privato, recenti studi hanno dimostrato che la presenza della campagna intorno alle città consente di mitigare le temperature anche ad una certa distanza. “Un vero e proprio sistema di appezzamenti rurali e specchi d’acqua – prosegue il Presidente Mario Serpillo – che hanno il potere di assorbire il calore, riducendone l’intensità fino al 30% nel raggio di 10- 15 Km dal confine cittadino e non di riverberarlo aumentandone gli effetti come succede con il cemento e con l’asfalto dei centri urbani e delle periferie, dove negli ultimi decenni si riscontrano livelli termici sempre maggiori che in estate rendono gli agglomerati urbani delle vere e proprie trappole per gli abitanti, specialmente per coloro i quali appartengono alle fasce più povere. Questo fenomeno accentua le diseguaglianze già esistenti colpendo soprattutto famiglie a basso reddito, minoranza etniche, anziani”
Ricercatori dell’Università Ca’ Foscari di Venezia e di altre istituzioni internazionali hanno definito queste fasce cool poverty le quali sono maggiormente esposte ai rischi legati alle ondate di calore estremo. Questa condizione non riguarda solo il reddito ed il costo dell’energia, ma include anche la disponibilità di dispositivi di raffrescamento, la presenza di aree verdi, il supporto sociale e la conoscenza dei pericoli legati al caldo.
“Il cambiamento climatico acuisce problemi già esistenti e richiede soluzioni urgenti e innovative da parte di chi si occupa di pianificazione urbanistica. In tal senso, è essenziale valorizzare le aree di campagna non solo per sostenere la loro economia, ma anche per i benefici che portano alle città,” ha affermato il Presidente Serpillo. “La campagna può fungere da elemento naturale per assorbire il calore urbano, abbiamo bisogno di politiche che incoraggino la crescita di boschi e la gestione di corsi d’acqua intorno alle città, contestualmente alla creazione di nuove aree verdi ed il potenziamento di quelle già esistenti al loro interno che non solo migliorano la qualità dell’aria ma offrono spazi di refrigerio riducendo la temperatura ambientale.”
Il Presidente dell’Unione Coltivatori Italiani, Mario Serpillo, conclude affermando – “La campagna e l’agricoltura si confermano anche in una situazione di sofferenza sociale, di crisi ambientale e produttiva, di sicurezza alimentare, il settore vitale su cui investire. L’agricoltura e le aree rurali vanno sostenute ad ogni costo, a partire dalla realizzazione di tutti i progetti annunciati per assicurare il loro approvvigionamento idrico. Inoltre, attraverso la realizzazione di impianti e di bacini di raccolta delle acque anche nelle aree urbane e suburbane, insieme alla realizzazione di parchi e boschetti si apportano significativi miglioramenti alla qualità della vita in quelle zone particolarmente soggette alla creazione delle isole di calore.
Il tempo purtroppo è già drammaticamente scaduto: i nostri politici, i nostri amministratori, ci dimostrino di lavorare concretamente a queste assolute priorità per il territorio e per la popolazione.”