Peste suina. Confai, Lombardia all’avanguardia, ma serve coordinamento nazionale

BERGAMO – “L’attenzione della Regione Lombardia in materia di peste suina rimane indubbiamente alta. Ad ogni modo, è quanto mai necessaria un’ampia cooperazione per evitare l’espansione dei focolai ancora presenti sui territori delle regioni interessate”.

Leonardo Bolis, presidente di Confai Bergamo e Confai Lombardia, aderenti a CAI Agromec, ha commentato in questi termini i risultati del vertice tenutosi recentemente a Palazzo Lombardia per fare il punto sulla diffusione della peste suina africana che, come è noto, è un virus altamente contagioso e trasmissibile dai cinghiali ai maiali. Durante la riunione si è realizzata una doverosa ricognizione sull’applicazione delle norme di biosicurezza a difesa degli allevamenti suini.

“Il perfezionamento delle norme di sicurezza che i diversi attori della filiera devono rispettare rappresenta senz’altro un doveroso richiamo alla responsabilità collettiva nel tentativo di contenere al massimo grado le conseguenze di un fenomeno divenuto di nuovo preoccupante, dopo gli eventi del 2023 – osserva il segretario provinciale di Confai Bergamo, Enzo Cattaneo –. D’altra parte, come organizzazione ribadiamo che non bisogna abbassare la guardia rispetto alle politiche di contenimento per mezzo dell’abbattimento dei cinghiali, favorendo una stretta collaborazione tra l’amministrazione regionale, le associazioni agricole e le rappresentanze del mondo venatorio”.

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