Parco Agrisolare. Confeuro, bene bando ma palliativo senza risolvere allarme siccità

ROMA – “Apprendiamo con soddisfazione che negli scorsi giorni sulla Gazzetta Ufficiale è stato pubblicato il Decreto del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste che fornisce le direttive necessarie all’attuazione della misura “Parco Agrisolare”, tramite l’erogazione di un contributo a fondo perduto per la creazione nelle regioni del Meridione di impianti fotovoltaici su edifici a uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale: e questo con il nobile e sacrosanto scopo di contribuire all’adattamento ai cambiamenti climatici e alla loro mitigazione tramite la promozione dell’energia sostenibile e dell’efficienza energetica.

A giudizio di Confeuro, si è senz’altro di fronte a una grande opportunità di crescita e sviluppo per le imprese del settore primario del sud Italia. Al contempo, tuttavia, Confeuro intende sottolineare come tutte queste politiche potrebbero rivelarsi solamente un palliativo o una soluzione parziale se prima il governo nazionale e gli enti locali non decideranno di affrontare e risolvere in maniera urgente e concreta il pericoloso allarme, legato alla siccità, che proprio ad agricoltori e produttori del Sud Italia sta causando una marea di problemi. Dunque, bene tutti questi finanziamenti per il cosiddetto parco agrisolare, ma se poi non riusciamo a “portare” l’acqua alle aziende agricole, non riusciremo mai a produrre energia elettrica.

Praticamente un cane che si morde la coda. In questo contesto, pertanto, sollecitiamo tutte le istituzioni competenti a mettere in campo in primis provvedimenti urgenti e investimenti maggiormente corposi al fine di alleggerire un contesto di una gravità inaudita, come quella della siccità, non degno per una Paese come il nostro che si definisce moderno, e che richiede interventi risolutivi sia nel breve che nel lungo periodo. Come? Partendo, ad esempio, da una necessaria quanto improcrastinabile riqualificazione infrastrutturale.

E, in attesa che in Italia si realizzino i progetti previsti dal Pnrr, per i quali auspichiamo una forte accelerazione, serve coinvolgere di più i consorzi di bonifica al fine di rendere più diffuse le modalità di irrigazione di precisione e strumenti di difesa del suolo. Senza considerare l’uso di tecnologie di ultima generazione, che pare essere una strada obbligata al fine di gestire il consumo di acqua nel settore agroalimentare. Al contempo, ma non meno rilevante, bisogna cominciare a diffondere una nuova cultura del risparmio sull’acqua: in questa direzione, serve una vera e propria rivoluzione che parta da una ficcante campagna di sensibilizzazione all’intera comunità”.

Così, in una nota stampa, Andrea Tiso, presidente nazionale Confeuro, la Confederazione degli Agricoltori Europei e del Mondo.

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