In Sardegna moria di alberi a causa della siccità. UCI, allarme ambientale da esempio

ROMA – Il Presidente dell’Unione Coltivatori Italiani, Mario Serpillo, lanciando un drammatico allarme riguardo alla grave crisi idrica e ambientale che sta affliggendo la Sardegna, ha dichiarato: “Gli effetti della siccità in Sardegna sono così gravi ed estesi che risultano visibili persino dai satelliti. La situazione che incombe è di una pericolosità ambientale inaudita e richiede interventi immediati”.

Serpillo, nel descrivere lo stato delle cose, ha messo in grande evidenza le condizioni di alcune aree particolarmente colpite, a cominciare dall’Ogliastra, dove l’ostinata siccità sta provocando il disseccamento estensivo dei boschi sardi. “L’Ogliastra, insieme ad altre zone come il Sarrabus-Gerrei e l’area della Baronia stanno affrontando un’emergenza ambientale senza precedenti. La crisi climatica ha causato un ingiallimento diffuso delle foreste, chiaramente visibile, attraverso il sistema europeo di monitoraggio ambientale, dal satellite Copernicus. Questo fenomeno è generato da una pesante somma di fattori negativi: precipitazioni scarse, peraltro insufficienti a dare ristoro a terreni ed ecosistemi, e temperature medie costantemente molto più elevate, anche durante lo scorso inverno quando hanno spesso superato  i venti gradi. Inoltre, tali condizioni favoriscono, lo sviluppo di agenti patogeni come la Phytophthora, un fungo che provoca la marcescenza delle radici degli alberi, dal quale i boschi sardi, già provati dalla siccità, sono stati diffusamente e severamente attaccati. Questo patogeno può sopravvivere nel terreno per anni, adattandosi anche a una vita saprofitaria”.

Il Presidente dell’UCI, Mario Serpillo, analizzando le drammatiche conseguenze che il cambiamento climatico sta cagionando alle foreste sarde, mette in luce tre gravi minacce: disseccamento, incendi e vulnerabilità agli attacchi fungini, aggravate da una resilienza sempre più ridotta. “Questi fattori, uniti alle alte temperature estive e alla scarsità di piogge, stanno mettendo in seria difficoltà le nostre foreste e minacciando la filiera del sughero, fondamentale per l’economia locale”.

Attualmente le Università di Sassari e Cagliari sono in prima linea per monitorare e studiare i danni causati dai patogeni che attecchiscono più facilmente in tali condizioni.

Il Presidente Mario Serpillo ha inoltre espresso molta apprensione per il perpetuarsi di simili condizioni meteorologiche le quali, una volta, venivano considerate estreme e ora stanno diventando la norma. “Le temperature estive in Sardegna sono in costante aumento, con picchi che superano i 48 gradi in Ogliastra, e le precipitazioni sono scarse. Questo scenario intensifica i processi di evapotraspirazione, aggravando ulteriormente la siccità cronica della Sardegna.”

La Regione ha già chiesto lo stato di emergenza per la siccità che sta provocando enormi disagi alla popolazione e danni forse irreversibili all’ambiente. “Ma la categoria che è maggiormente esposta ai contraccolpi di questa crisi – afferma il Presidente Mario Serpillo – è quella dei nostri agricoltori ed allevatori locali che da anni fronteggiano ciclicamente periodi siccitosi più o meno prolungati, ma che oggi si trovano d’innanzi al rischio di un azzeramento delle loro prospettive economiche.”

Il timore condiviso da tutti è che l’attuale ingiallimento e la moria degli alberi possano evolversi in un dramma di proporzioni sempre più gravi, come quello che ha colpito la Puglia con la Xylella o le Alpi con il bostrico.

Condividendo le parole dell’Assessore al Turismo della Sardegna, Franco Cuccureddu, il Presidente Mario Serpillo ha sottolineato: “Ci troviamo di fronte a un’emergenza che sta cambiando il nostro paesaggio, distruggendo i nostri boschi e vanificando decenni di lavoro svolto nei cantieri forestali. Migliaia di alberi secolari si stanno seccando. È necessario mobilitare ora il mondo scientifico, i massimi esperti in materia, tutte le istituzioni – statali, regionali e locali – e le comunità. A partire dal rafforzamento del corpo regionale Fo.Re.S.T.A.S. le cui squadre per anni hanno preservato e salvato dal fuoco il patrimonio boschivo della regione. Solo con un impegno congiunto possiamo sperare di evitare la disastrosa moria dei nostri alberi e delle nostre foreste”.

Il Presidente dell’UCI ha infine sollecitato un intervento urgente da parte delle Autorità: “In risposta alla crisi, sono stati stanziati 1,1 milioni di euro per monitorare e contrastare il fenomeno, come pure è stato convocato un tavolo tecnico, dall’Assessora regionale all’Ambiente, Rosanna Laconi, insieme ai ricercatori di Agri e dell’Università di Sassari, i cui lavori devono essere incessanti per contenere i danni e salvaguardare il nostro patrimonio forestale. Servono tuttavia maggiori risorse perché la sfida è quella di agire rapidamente nel tentativo di scongiurare l’irreversibilità del depauperamento boschivo, delle risorse idriche e del conseguente collasso economico e sociale.”

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