Peste suina. Il Commissario Filippini: Necessario abbattere più cinghiali per tornare a prevenire

ROMA – “Noi abbiamo sicuramente una popolazione di cinghiali importante, superiore a quello che è il normale equilibrio tra questa specie animale e i vari territori. Quindi è chiaro che il virus ha trovato un substrato. Sicuramente ne dobbiamo abbattere molti di più perché abbiamo numeri importanti sui territori.

Questo squilibrio ovviamente determina un impatto sia dal punto di vista sanitario sia da quello dei danni all’agricoltura. Dobbiamo controllare molto di più la popolazione dei cinghiali.” Lo afferma il Commissario Straordinario alla Peste suina africana Giovanni Filippini a Focus Economia condotto da Sebastiano Barisoni su Radio 24.

Sarà uno scenario in evoluzione?

“Non me la sento (di escludere l’espansione del contagio e nuovi focolai, ndr) perché lo scenario è in evoluzione. Certo, mi auguro che tutte le misure che abbiamo messo in atto da pochi giorni possano darci dei risultati. Stiamo valutando minuto per minuto la situazione. Ringrazio tutti i servizi veterinari che stanno facendo un grandissimo lavoro di sorveglianza e di controllo in tutti gli allevamenti perché la situazione è una situazione di emergenza non solo in quei territori, ma è un’emergenza nazionale.” Così il Commissario Straordinario alla Peste suina africana Giovanni Filippini a Focus Economia condotto da Sebastiano Barisoni su Radio 24.

Siamo ai livelli massimi di applicazione dei livelli restrittivi, si tratta ora di applicare le misure e fare i controlli.

“Se nuove restrizioni? Mi auguro assolutamente di no, stiamo valutando ed è questione di giorni perché con questa ondata epidemica così veloce e rapida dovremmo avere dei risultai nell’arco di qualche settimana dopodiché valuteremo. L’ordinanza che abbiamo emesso ha la valenza di un mese, poi valuteremo il nuovo scenario epidemiologico e prenderemo tutte le decisioni.” Lo dice il Commissario Giovanni Filippini a Focus Economia condotto da Sebastiano Barisoni su Radio 24.

Alla domanda di cos’altro si può fare per contenere il fenomeno se si dovesse notare che invece non si è arrestato, il commissario rispondeche: “al momento credo che abbiamo fatto il massimo di quello che potevamo fare in termini di misure e di provvedimenti restrittivi. A questo punto dobbiamo lavorare tutti insieme, sistema veterinario, associazioni degli allevatori, affinché le misure vengano effettivamente applicate. Noi siamo credo ai livelli massimi di applicazione di provvedimenti, quindi questi devono essere applicati rigorosamente e controllati. Tutto questo dovrebbe servire a ridurre la circolazione del virus e aumentare il numero di focolai, soprattutto nei territori al di fuori delle zone di restrizione”, conclude a Radio 24.

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