Pecorino Romano Dop, prezzi incongruenti tra Dogane e Camere Commercio. Avviata procedura di controllo

CAGLIARI – Nei giorni scorsi, l’Associazione Agricola Centro Studi Agricoli ha dedicato una riunione del direttivo per analizzare la situazione del prezzo del latte di pecora nella stagione 2023/2024.

Il Centro Studi Agricoli ha messo sotto osservazione le quotazioni settimanali del Pecorino Romano DOP, pubblicate sul sito nazionale CLAL, e i dati forniti dalla Camera di Commercio di Milano. La prima incongruenza rilevata riguarda una differenza di prezzo, per chilogrammo di Pecorino Romano DOP, tra il dato pubblicato dall’ISTAT su base doganale e quello della Camera di Commercio di Milano. Tale differenza, che oscilla tra i 60 e i 70 centesimi al chilogrammo, risulta al ribasso e potrebbe generare turbolenze sul mercato, con ripercussioni negative sul prezzo del latte pagato ai pastori sardi.

Il Centro Studi Agricoli ha espresso l’intenzione di capire se le procedure applicate siano corrette o se vi siano interferenze che penalizzano il prezzo del latte. Per questo motivo, il CSA ha deliberato di affidare al proprio pool di avvocati convenzionati l’analisi delle procedure con cui vengono stabiliti i prezzi settimanali sul portale CLAL, sia da parte della Camera di Commercio di Milano sia dall’ISTAT.

È stato infatti riscontrato che, in diverse occasioni, i prezzi CLAL della CCIAA di Milano risultano inferiori a quelli rilevati direttamente dalle vendite dei caseifici. Oggi, 10 settembre 2024, Tore Piana, presidente del Centro Studi Agricoli, ha firmato il mandato al pool di avvocati, affiancati da tecnici del CSA, per avviare una procedura di verifica e analisi. L’obiettivo è chiarire se tutte le procedure adottate nella pubblicazione dei prezzi settimanali del Pecorino Romano DOP siano conformi alla normativa vigente e se vi siano eventuali conflitti di interesse all’interno delle commissioni preposte alla determinazione dei prezzi, che possano influenzare negativamente il prezzo del latte pagato ai pastori sardi.

Il CSA sottolinea che l’indagine ha come scopo esclusivo la tutela degli associati e di tutti i pastori sardi.

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