G7. La cooperazione nell’agribusiness passa dalla formazione. Imprese italiane e africane si misurano su nuove tecnologie, agritech e meccanizzazione

SIRACUSA – Trecentocinquanta aziende coinvolte e una serie di tour di studio in Italia e missioni in Africa, testimonianze di aziende italiane e opportunità B2B.

Si chiama Lab Innova for Africa ed il programma di formazione tecnico-manageriale promosso da ICE Agenzia per imprese africane del settore agribusiness, finalizzato a migliorare le competenze in materia di internazionalizzazione e innovazione tecnologica del comparto africano e ad aprire opportunità di partenariato con le imprese italiane nei settori agricolo, trasformazione agroalimentare e packaging.

Il progetto, alla tredicesima edizione, è stato l’occasione per un focus di approfondimento insieme a FederUnacoma, l’associazione che rappresenta gli operatori italiani del settore delle macchine agricole, a Siracusa durante il G7 Agricoltura. Partendo da alcuni dati macroeconomici e cioè che il Pil dell’Africa subsahariana nel 2022/2023 ha fatto registrare un +2,3% ma esprime un potenziale di ulteriore crescita del 6/7% mentre il potenziale di incremento IDE è del 20-30%.

“L’Africa per l’Italia conta molto in ambito export. Se questi Paesi fossero dotati degli standard della tecnologia europea e ancora di più di quella italiana, sarebbero in grado di estendere le superfici oggi coltivate e aumentare consistentemente la loro produttività con l’impiego di minori risorse – ha detto Matteo Zoppas, presidente dell’Ice. – Nel contesto dell’attività di cooperazione internazionale del Ministero degli Affari esteri e con la collaborazione del Sistema Paese, si innesta l’attività dell’Ice che raggiunge il duplice obbiettivo, anche nell’indirizzo del Piano Mattei che sarà considerato dalla nostra Agenzia una priorità per questi territori, di aiutare lo sviluppo di queste nazioni e, contestualmente, lo sviluppo di mercati emergenti per le imprese, i prodotti e le tecnologie italiane. Attraverso diversi progetti, per citarne uno fra tutti ‘Lab Innova for Africa’, concentrati sia nell’Africa subsahariana che nel Nordafrica, formiamo ed informiamo imprese locali in merito alle nuove tecnologie e ai nuovi standard dell’agritech e della tecnologia agroalimentare”.

“Il sistema della meccanizzazione delle macchine agricole ha una lunga tradizione di rapporti con l’Africa – ha aggiunto la Presidente di federUnacoma Mariateresa Maschio – perchè le tecnologie meccaniche sono basilari per l’aumento della produzione e per quella che è una moderna organizzazione del settore primario. Negli anni sono state fatte molte missioni ma è chiaro che in questo momento occorre fare un salto di qualità. E ci sono tutte le condizioni per farlo grazie a due specifiche opportunità: una riguarda il passaggio epocale che l’Africa sta realizzando per la costituzione di un’area di libero scambio; la seconda riguarda l’approccio sistemico dell’Italia con le proprie strutture governative e le proprie organizzazioni per offrire cooperazione al continente africano”.

 

 

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