Un terremoto a sconquassato il Ministero delle politiche agricole. «Quasi tutte le attività del Ministero delle Politiche agricole sono risultate inquinate da questa attività corruttiva». Sono le parole del procuratore aggiunto di Roma, Nello Rossi, nella conferenza stampa sull’operazione “Centurione” (questo è il nome di uno degli indagati) che ha portato agli arresti di undici persone tra imprenditori, funzionari e dirigenti del Ministero delle Politiche agricole e forestali. «Si tratta di corruzione diffusa, variegata e circolare. Il livello interessato è quello dell’amministrazione: abbiamo un centro di spesa pubblica inquinato dalla corruzione. Si può parlare di corruzione ‘diffusa’, non solo perchè coinvolge imprenditori, funzionari e dirigenti del ministero – ha detto Rossi – ma anche perchè si tratta di imprenditori di peso e di settori differenti e di funzionari di diverso livello: un ex capo di gabinetto di due ministri, direttori generali e impiegati di modesto livello collocati però in posizioni cruciali. C’è anche il segretario di una commissione di valutazione dell’erogazione di contributi che è riuscito ad accumulare ingenti guadagni». Corruzione ‘variegata’ perchè sono una trentina e ben documentato è il giro di favoritismi illeciti, infedeltà ben remunerata – ha aggiunto il procuratore aggiunto -, comportamenti ispirati a parzialità: informazioni fatte avere a concorrenti per superarne altri, pareri compiacenti formulati per favorire contributi e finanziamenti a soggetti amici, potere di influenza esercitato da alcuni imprenditori a scapito di altri alterando la libera concorrenza, stipula di contratti inficiati da irregolarità».
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