Grano duro. Borsa Merci conferma calo dei prezzi (-24,5% in un anno) e produzione Italia. Fra i competitor record Turchia (4,6 mln tonnellate)

ROMA – Il prezzo medio mensile di agosto del grano duro Fino è stato di 312,4 euro a tonnellata, con un calo dell’1,9% rispetto al mese precedente e -24,5% rispetto all’anno precedente.

 


Tutti i valori dal 2022 al 2024 nella nostra rubrica Seminativi


Ad agosto i prezzi del grano duro nazionale rilevati dalle Borse Merci italiane (BMTI) hanno mostrato un lieve arretramento.

Il mercato, complice anche la pausa estiva e l’attesa di maggiori informazioni sul raccolto
canadese, è apparso statico. Il prezzo del grano duro fino si è attestato sulla soglia dei 310 €/t, in calo del 2% su base mensile e su livelli inferiori di circa il 25% rispetto ad un anno fa. L’assenza di variazioni significative ha segnato l’andamento dei prezzi anche nella prima metà di settembre.

CONCORRENZA E IMPORTAZIONI – Sul fronte produttivo, le stime IGC dello scorso 19 settembre confermano la netta contrazione della produzione italiana, indicata sui 3,1 milioni di tonnellate, pari a un -15% su base annua. La produzione UE-27 raggiungerebbe i 7 milioni di tonnellate, in linea con il 2023 mentre la produzione mondiale crescerebbe del 12%, grazie alla ritorno sui valori storici delle produzioni di Canada e USA e il dato record della Turchia (4,6 milioni di tonnellate).

Intanto, nei primi due mesi e mezzo di campagna (1 luglio-15 settembre 2024) l’import italiano da paesi extra UE si è dimezzato rispetto allo stesso periodo dell’annata precedente.

Le prospettive nel breve termine

Le stime positive circa la produzione mondiale dovrebbero garantire un’adeguata copertura al deficit nazionale. I prezzi potrebbero trovare però un supporto nelle incertezze su un calo della qualità del raccolto canadese.

 

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