Più formazione per i contoterzisti italiani. Le richieste di Cai Agromec dal tavolo di filiera

ROMA – Cai Agromec è stata tra i protagonisti al convegno “Il ruolo delle macchine agricole nell’innovazione dell’agricoltura – Impatto e futuro delle misure per la meccanizzazione agricola” tenutosi oggi nella Sala Cavour del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste.

L’iniziativa, organizzata da Federacma (Federazione italiana delle associazioni nazionali dei servizi e commercio macchine e delle Acma territoriali), ha visto la partecipazione di tutte le principali associazioni delle diverse categorie del settore primario.

“Quale principale organizzazione italiana di agromeccanici – spiega Gianluca Ravizza, vicepresidente di Cai Agromec – abbiamo sottolineato come l’agricoltura italiana, storicamente molto frazionata e frammentata, necessiti da sempre delle imprese agromeccaniche per poter trovare nell’innovazione tecnologica una chiave di sviluppo decisiva”.

Tuttavia, Ravizza avverte: “Affinché il processo verso un’agricoltura digitale, moderna e sostenibile sia possibile, sono però necessari due elementi ai quali le istituzioni preposte devono prestare la massima attenzione. In primo luogo c’è la formazione: oggi tante aziende potenzialmente interessate a investire, faticano a reperire personale specializzato che sia in grado di utilizzare al meglio le nuove macchine. Inoltre, un’altra urgenza importante riguarda la programmazione: le imprese agromeccaniche devono conoscere su quali aiuti poter contare nel tempo, in modo da pianificare gli investimenti. Per quanto ci riguarda – conclude Ravizza – gli agromeccanici sono da sempre in prima linea nell’innovazione e la direzione che abbiamo intrapreso da tempo è di praticare un’agricoltura sempre più moderna, sostenibile e green. A testimoniarlo concretamente è la nostra Cai Agromec Academy, un centro di formazione dislocato sui diversi territori in cui siamo presenti, per implementare il numero e la specializzazione degli operatori delle aziende agromeccaniche di domani”.

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