Manovra, Assalzoo: Stanziamento (9 milioni di euro) per ricerca Tea segnale importante

ROMA – Lo stanziamento di nove milioni di euro per proseguire nella ricerca finalizzata alle sperimentazioni delle tecniche di editing genomico mediante mutagenesi sito-diretta o di cisgenesi a fini sperimentali e scientifici, inserita nella Manovra di bilancio per il 2025, rappresenta un segnale di grande importanza che conferma la volontà da parte del Governo Meloni di sostenere il progresso scientifico e l’innovazione in ambito agricolo.

Assalzoo (Associazione Nazionale tra i Produttori di Alimenti Zootecnici), che da anni si impegna per una maggiore apertura alla ricerca e al riconoscimento dei progressi scientifici in ambito agroalimentare, accoglie con grande favore questo investimento pubblico fondamentale per contribuire a garantire la sovranità alimentare del Paese.
Nel dettaglio, come si può leggere nel testo della Manovra, il finanziamento è concesso al Consiglio per la Ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (CREA) mediante un contributo annuo di 3 milioni di euro per il triennio 2025-27.
Nello stesso articolo va accolto con favore un altro elemento di rilevanza per la filiera zootecnica, vale a dire lo stanziamento di tre milioni di euro per il triennio 2025-27 per favorire la prosecuzione del Progetto LEO Livestock Environment Opendata, che ha l’obiettivo di realizzare una mappatura digitalizzata dell’intero patrimonio zootecnico italiano che si inserisce nella completa operatività della Banca Dati Unica Zootecnica (BDUZ).
Per Assalzoo è fortemente auspicabile che, nel percorso di approvazione della manovra, questi stanziamenti di bilancio vengano confermati per non lasciare indietro la nostra agricoltura, chiamata a confrontarsi con sfide sempre più severe dettate dal cambiamento climatico, dall’esigenza di una maggiore sostenibilità e dalla necessità di sicurezza degli approvvigionamenti, consentendo di favorire una maggiore disponibilità di materie prime di origine italiana indispensabili per le nostre produzioni alimentari che, altrimenti, non si possono che importare dall’estero.
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