BOLOGNA – Il settore della meccanica agricola risente in modo diretto delle variabili che condizionano sia l’economia industriale che quella agricola.
L’andamento poco favorevole dei settori agricolo e industriale frenano, nei primi sei mesi del 2024, le vendite di trattrici sul mercato internazionale, che registra un calo complessivo del 12% rispetto allo stesso periodo del 2023. Per il prosieguo dell’anno non sono previste inversioni di tendenza.
E’ quanto è emerso in occasione della presentazione della 46esima edizione Eima International, l’esposizione mondiale delle macchine per l’agricoltura al via a Bologna Fiere da domani, 6 novembre fino a domenica novembre.
La flessione dovuta a fattori di natura congiunturale, non ad un calo del fabbisogno di tecnologie, spinto da un’agricoltura in costante sviluppo – ha fatto sapere FederUnacoma. – Nell’anno passato e nell’anno in corso l’andamento del settore industriale è stato influenzato dal costo elevato delle materie prime e delle forniture energetiche – legato a fattori geopolitici e alla guerra in Medioriente – mentre le politiche monetarie restrittive messe in atto per contenere l’inflazione hanno ridotto l’accesso al credito e rallentato gli investimenti.
Il mercato delle trattrici I dati di Agrievolution, l’organismo che raggruppa le associazioni di costruttori dei principali Paesi, indicano nei primi sei mesi dell’anno per le trattrici, una flessione delle vendite complessive pari al 12% rispetto al primo semestre del 2023. A perdere terreno sono tutti i mercati di riferimento. L’India, che negli anni scorsi aveva registrato un trend incrementale pressoché ininterrotto, cala del 105 così come la Cina, mentre gli Stati Uniti arretrano del 12%. Segno meno anche per l’Europa Occidentale, dove perdono terreno sia pure in misura diversa i due principali mercati nazionali, quello francese (-8%) e quello tedesco (-1%). Cali vistosi si registrano in Canada (-16%), Giappone (-28%), Russia (-32%) e Turchia (-20%).
La seconda parte del 2024 non dovrebbe vedere significative inversioni di tendenza, sicchè per fine anno si prevede un bilancio complessivo in rosso, con un totale di trattrici vendute nel mondo non superiore a 2 milioni di unità. Questo rappresenterebbe il livello più basso dal 2016, giacchè – è stato spiegato nel corso della conferenza – nel periodo 2017 – 2023 il numero delle trattrici vendute a livello globale è stato in media pari a 2,2 milioni di unità, con picchi di vendite nel 2021 (2,5 milioni) e nel 2022 (2,4 milioni).
“In una prospettiva di medio e lungo periodo il fabbisogno di tecnologie agricole per il settore primario è destinato a crescere, spinto da un’agricoltura in costante sviluppo – ha spiegato la presidente di FederUnacoma Mariateresa Maschio – e l’incremento della popolazione globale, che è stimata in 10 miliardi di persone entro il 2050, renderà necessario incrementare la produzione agricola del 50% rispetto ai livelli attuali”. “Il settore della meccanica agricola si trova dunque ad affrontare una sfida cruciale, non solo sotto il profilo dell’incremento delle rese produttive, ma sotto quello della sostenibilità – ha detto ancora Maschio -. Il comparto agromeccanico deve produrre tecnologie che si adattino ai più diversi contesti ambientali e climatici e che, supportando l’agricoltura nella soluzione dei problemi legati alla carenza di risorse e alla perdita di fertilità dei terreni”.
Mercato agricolo e industriale Nello stesso tempo, l’economia agricola non vede un significativo miglioramento in termini di produzione e redditività. L’annata agraria 2024 – 2025 dovrebbe confermare per i cereali i volumi della precedente (-0,05%), con incrementi di produzione in Australia (grano), negli USA (mais) e in India (riso), ma con un calo generalizzato dell’Europa (-7%) dovuto a condizioni meteorologiche non favorevoli. Nel 2024 un incremento contenuto (+0,7%) ha invece registrato la produzione mondiale di carne, spinta da Sud America e Oceania che hanno compensato i cali di Cina, Nordamerica ed Europa.
Una congiuntura che ha influito sul mercato agromeccanico globale. Il costo crescente dei mezzi meccanici combinato con la difficoltà di accesso al credito e con un andamento del settore primario non favorevole ha infatti determinato la riduzione degli investimenti per l’acquisto di nuove tecnologie.