Carnevale: giù i consumi di frappe e castagnole (-11%). Cresce solo il “fai da te”

Maltempo e crisi rischiano di rovinare il Carnevale. Se le temperature in picchiata e il gelo e la neve di questi giorni frenano i festeggiamenti all’aperto, la situazione economica delle famiglie deprime i consumi di frappe, castagnole, frittelle e altre specialità locali. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori, all’indomani del Giovedì grasso. Secondo le nostre previsioni, infatti, in tutto il periodo carnevalesco il consumo dei prodotti tipici sarà pari a 19,5 milioni di chili -spiega la Cia- con una riduzione in quantità dell’11 per cento rispetto allo scorso anno, quando erano stati consumati 22 milioni di chili di classici dolci della festa. Anche la spesa complessiva è stimata in calo a 120 milioni di euro, contro i 150 milioni del 2012. Il fatto è che con la crisi e i portafogli vuoti -osserva la Cia- non solo il 50 per cento delle famiglie è obbligato a ridurre di netto il budget per la tavola, “rosicchiato” da utenze, affitti, mutui e carburanti, ma oggi ben due italiani su tre devono dire addio a ogni tipo di “sfizio” culinario, come appunto la pasticceria di Carnevale. Contemporaneamente, però, cresce il “fai da te” -sottolinea la Cia- con il 15 per cento degli italiani che, in occasioni speciali come questa, torna a mettere “le mani in pasta”. D’altra parte, la spesa per le frappe fatte in case si può contenere entro i 5 euro per chilo, con un risparmio enorme rispetto ai prezzi al dettaglio. Al consumo, infatti, lo stesso quantitativo costa in media dai 14 ai 20 euro.

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