L’agricoltura toscana non può fare a meno delle filiere. Berni (Cia): ‘Garantiscono reddito e economia territorio’

PRATO – “Le filiere sono fondamentali per la nostra agricoltura. Ci accorgiamo, infatti, che le aziende che riescono a restare in piedi sono proprio quelle che hanno seguito la filiera e messo al centro l’innovazione all’interno della propria azienda.

Quelle aziende che stanno creando reddito e occupazione nei nostri territori, evitando lo spopolamento, e lavorando per salvaguardare l’intera economia di queste aree”.

Lo ha sottolineato Valentino Berni, presidente Cia Agricoltori Italiani della Toscana, al convegno organizzato da Cia Toscana a Prato, dedicato alle filiere toscane con l’obiettivo di dare un giusto valore alle produzioni agricole. Appuntamento che ha visto la partecipazione della vicepresidente della Regione Toscana Stefania Saccardi e di numerosi agricoltori provenienti da tutta la regione.

“Nel futuro – ha aggiunto Berni -ci aspettiamo un impegno ancora più importante da parte della Regione, un impegno economico ma anche dal punto di vista dell’organizzazione e di mettere intorno a un tavolo i partner che lavorano sulla filiera per garantire alle aziende, quelle che oggi vengono schiacciate dalla mancata redditività dalla filiera stessa, di integrare e avere un reddito che sia degno ed equo per i nostri agricoltori”.

L’incontro è stato moderato dal direttore Cia Toscana Giordano Pascucci: “C’è mancanza di prodotto toscano a disposizione – ha sottolineato – mentre tanta Toscana va nel mondo, basti pensare all’olio, dove esportiamo cinque volte di più rispetto a quello che viene prodotto. Il brand Toscana è conosciuto nel mondo: dove non ci sono limitazioni, anche il prodotto che toscano talvolta non è, viene venduto nel mondo come toscano. Dobbiamo quindi rafforzare la filiera e ridistribuire il valore lungo tutta la filiera in particolare per la parte agricola della produzione, proprio per tornare a produrre”.

Durante il convegno sono state evidenziate dagli agricoltori stessi, esperienze virtuose di filiera – nei settori olivicolo, cerealicolo e zootecnico – utili ad altre realtà e territori.

“Esperienze di filiera davvero importanti – ha affermato l’assessore all’agricoltura Stefania Saccardi -, che sono esemplificative di quanto siano importanti questi percorsi per riuscire a garantire la produzione insieme alla trasformazione. In questa programmazione europea i tempi erano troppo stretti per fare un progetto specifico sulla filiera: ci sono stati due bandi importanti, ed un altro è in corso, fatti dal Governo proprio sulle filiere e distretti. Noi – ha detto Saccardi – siamo andati a valorizzare chi entra in un contratto di filiera, sia sul bando della trasformazione – già fatto – che nei prossimi bandi, soprattutto quello degli investimenti. Su questo vogliamo continuare a lavorare, per riuscire a garantire la remunerabilità del prodotto dentro un percorso di trasformazione e commercializzazione”.

Importanti gli interventi di Lucia Tudini, Alessandro Bianchi e Patrizia Proietti, CREA Politiche e Bioeconomia, che hanno evidenziato, numeri alla mano, le caratteristiche dei settori toscani: contesto e prospettive. Si è quindi parlato di innovazione come motore per la valorizzazione delle filiere con Chiara Vita, PIN – Polo Universitario Città di Prato; e del ruolo strategico degli accordi di filiera, con Francesco Sassoli, Cia Toscana.

 

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