Anche se sembrano esclusi rischi per la salute, lo scandalo delle lasagne surgelate contenenti carne equina anziché bovina, che sarà sul tavolo dei 27 ministri dell’Agricoltura nel prossimo consiglio europeo a fine mese, apre gravi interrogativi sulla lentezza con cui l’Ue continua ad affrontare il tema della completa tracciabilità dei prodotti alimentari. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori. Vicende come questa, che oggi si allargano alla Germania e portano anche il Pm torinese Guariniello a disporre controlli ad hoc, minano la fiducia dei cittadini, per i quali la garanzia di sicurezza alimentare è il criterio al primo posto nelle scelte di consumo -spiega la Cia- oltre a danneggiare le aziende agricole e l’industria alimentare che in Italia come in Ue lavorano per la qualità e la trasparenza. Frodi del genere nei confronti dei consumatori non sono ammissibili, ancora di più oggi che i tempi frenetici e la mancanza di tempo libero hanno fatto esplodere il consumo dei piatti pronti -aggiunge la Cia-. Solo in Italia, ad esempio, nel 2012 i primi piatti pronti sono cresciuti del 5,7 per cento (dati Ismea), in controtendenza rispetto all’andamento generale dei consumi alimentari. Per questo bisogna andare in direzione di maggiori controlli e più sanzioni in Europa -conclude la Cia- oltre ovviamente ad accelerare i tempi sull’obbligo di indicare in etichetta l’origine anche per carne suina, ovicaprina, avicola e naturalmente equina, come avviene già per quella bovina.
Carne cavallo,Europa lenta su tema tracciabilità alimentare. Rischiano consumatori e aziende oneste
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