Grano duro: frenata import (-5%) nei primi otto mesi dell’anno. Importato 1.7 milioni di tonnellate. Crescono tenero e mais

ROMA – Frenata nel mese di agosto delle importazioni di grano duro in Italia. Nei primi otto mesi dell’anno (gennaio – agosto) sono diminuite del 5% le importazioni di frumento duro rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Contemporaneamente balzo in avanti (+27%) per l’import di grano tenero, e +14% per il mais.

E’ in sintesi quanto emerge dal report mensile di Anacer, Associazione Nazionale Cerealisti, del 18 novembre 2024 (con riferimento al periodo gennaio – agosto).

IMPORTAZIONI

Sulla base dei dati provvisori Istat le importazioni in Italia nel settore dei cereali, semi oleosi e farine proteiche nei primi otto mesi del 2024 sono risultate in aumento nelle quantità di 1.771.000 tonnellate (+11,9%) ed in diminuzione nei valori di 637,4 milioni di Euro (-10%), rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Relativamente ai cereali in granella si registra l’incremento delle quantità importate del
grano tenero (+882.000 t) e del mais (+593.000 t), con corrispondente valore in diminuzione rispettivamente di 22,0 milioni e 199,4 milioni di euro. Risultano in calo invece gli arrivi di grano duro (-100.000 tonnellate nelle quantità e -157,1 milioni di euro nei valori) e di riso (- 17.500 t considerato risone, semigreggio, lavorato e rotture, pari a -11,3 milioni di euro).

Nel settore dei semi oleosi e proteici si registrano in aumento le quantità importate sia dei
semi oleosi (+63.000 t, +3,3%), sia delle farine proteiche (+121.000 t, +7,4%), con corri-
spondente valore in calo rispettivamente di 145,6 mio (-12,8%) e 91,7 mio di euro (-12,5%).

ESPORTAZIONI

Le esportazioni dall’Italia nel settore dei cereali nei primi otto mesi del 2024 sono risultate
in aumento sia nelle quantità di 326.000 tonnellate (+11%), sia nei valori di 20 milioni di
Euro (+0,5%), rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

L’incremento delle quantità esportate si deve alle maggiori vendite all’estero di pasta alimentare (+138.000 t, pari a +74,6 milioni di euro) e di prodotti trasformati (+141.500 t,
con valore in diminuzione di 37,7 milioni di euro). L’export di riso (considerato nel complesso tra risone, riso lavorato, semilavorato e rotture di riso) risulta in aumento di
56.000 t (+4,6 milioni di euro). Pure in aumento le vendite all’estero di farina di grano
tenero (+30.100 t) e mangimi a base di cereali (+12.000 t). L’export di semola di grano
duro registra un lieve incremento nelle quantità (+2,6%) ed un calo nei valori (-8,3%).

I movimenti valutari relativi all’import/export del settore cerealicolo hanno comportato nei
primi otto mesi del 2024 un esborso di valuta pari a 5.743,3 milioni di Euro (6.380,8 nel 2023) ed introiti per 3.931,4 milioni di euro (3.911,4 nel 2023).

Pertanto il saldo valutario netto è pari a -1.811,9 milioni di euro, contro -2.469,4 milioni di
Euro nel 2023.

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