No alle trivelle nel mar Jonio. E nasce anche uno statuto

Uscire dal petrolio. Fermare le nuove trivellazioni petrolifere e abrogare le leggi pro-trivelle per uno sviluppo locale sostenibile. Continua la battaglia contro le trivelle previste nel mar Jonio, davanti alle spiagge lucane di Policoro (Mt) e dell’area del Metapontino. "Investire risorse per estrarre petrolio, settore destinato ad esaurirsi in pochi anni, non ha senso – dicono i comitati -. Solo rischi crescenti per l’ambiente e forti interessi economici per pochi. Per contrastare questo ritorno al passato energetico serve il protagonismo dei territori e delle istituzioni locali". Intanto nella cittadina jonica si susseguono incontri e manifestazioni pubbliche per ribadire sempre più forte il "no" alle trivelle: lunedì 18 febbraio (ore 19) al  il Circolo Nautico Acquarius (a Torre Mozza, Policoro) si terrà una riunione del coordinamento "Mediterraneo NoTRIV" al quale già partecipano cittadini ed operatori economici di Puglia, Basilicata e Calabria. Nell’occasione verrà presentato lo statuto del comitato che pubblichiamo:

STATUTO DI “MEDITERRANEO NO TRIV”

1-L’anno 2013 il giorno 21 del mese di Gennaio in Policoro (MT), viene costituito un Comitato spontaneo di volontariato denominato “MEDITERRANEO NO TRIV”.

2-Il Comitato ha sede in Policoro (MT) alla Via Federico Fellini n 09 presso lo studio legale dell’Avvocato Giovanna Bellizzi.

3-Il Comitato potrà operare in tutti i territori interessati da attività collegate al ciclo del petrolio o di altri combustibili fossili, per il perseguimento dello scopo e delle finalità che, di seguito, verranno specificate.

4-Il Comitato  MEDITERRANEO NO TRIV è un’unione di cittadini, alla quale possono aderire tutti i cittadini che ne facciano richiesta, che abbiano compiuto la maggiore età, ovvero i 16 anni, previa autorizzazione scritta, in tale ultimo caso, dei genitori esercenti la potestà sugli stessi. L’ammissione al Comitato sarà deliberata dal Direttivo dello stesso, che valuterà, a tal fine, la coerenza della partecipazione dei richiedenti alle finalità ed allo scopo del Comitato, anche sul piano etico. Del pari, il Direttivo potrà deliberare l’esclusione dei componenti del Comitato, qualora rilevi il venire meno di detta coerenza della loro partecipazione al Comitato, oltre che per il venir meno dei requisiti etici di appartenenza allo stesso.

5-Il Comitato è libero, spontaneo, senza fini di lucro, è apartitico e completamente indipendente da qualsivoglia istituzione, ente governativo o amministrativo e organismo associativo, verso i quali tiene un atteggiamento di collaborazione se perseguono finalità affini, ma non di supporto o subordinazione, essendo la sua attività concentrata sullo studio, sulla proposta, sul controllo e sul contrasto, nelle forme di legge, secondo i principi sanciti dalla Carta Costituzionale vigente di quanto politica e istituzioni elaborano e deliberano in materia di ricerca e sfruttamento in mare e sulla terraferma di idrocarburi. Essendo una libera organizzazione di cittadini, nella quale si condensano le istanze dell’intera popolazione di Puglia, Basilicata e Calabria a difesa del mare e del territorio, rivendica pari dignità e pari potere decisionale dei petrolieri e dei politici.

6-Il Comitato è un’ associazione indipendente  che rifiuta ogni tipo di violenza, persegue esclusivamente il fine di utilità sociale mediante: la tutela e la valorizzazione della natura e   dell’ambiente, la tutela della salute pubblica, la promozione di un uso sostenibile delle risorse naturali, la lotta all’inquinamento, allo spreco ed all’uso irrazionale delle risorse naturali, del territorio e dell’energia; la formazione culturale e scientifica in materia di: tutela ambientale, risparmio delle risorse energie rinnovabili, analisi del ciclo di vita di beni e servizi e l’adozione di metodi partecipativi sui temi sopraccitati. Promuove e sostiene forme di produzione di beni e servizi sempre più “affrancati” dall’uso di idrocarburi o combustibili fossili e loro derivati e da altre sostanze inquinanti persistenti. Persegue una veloce ed immediata “conversione ecologica” dei cicli produttivi, iniziando da quelli agricoli, con il sostegno e la promozione delle forme di agricoltura biologica e biodinamica.

7-A tal fine promuove l’organizzazione di attività culturali a scopo didattico, formativo e di sensibilizzazione, promozione e sostegno della partecipazione attiva e volontaria di tutti i cittadini ai propri programmi ed alla difesa dell’ambiente, promuove azioni legali e giudiziarie finalizzate alla tutela dell’ambiente e della salute pubblica, alla prevenzione ed alla richiesta di risarcimento dei danni ambientali anche attraverso attività di vigilanza ambientale; mobilita la partecipazione volontaria dei cittadini al raggiungimento dei fini statutari; stabilisce collaborazioni e alleanze con enti, associazioni, organizzazioni, istituzioni e quanti altri perseguano o condividano gli stessi scopi; promuove attività di educazione ambientale anche coinvolgendo docenti ed educatori.
Promuove anche la tutela del  patrimonio storico, artistico e culturale, del territorio e del paesaggio, a favore di stili di vita, di produzione e di consumo e per una formazione improntati all’ecosviluppo.

8-Il suo scopo  oltre ad essere quello di svolgere attività di studio, di proposta, di controllo e di contrasto, nelle forme e secondo i principi di cui al punto 5 e 6 che precede, è, in particolare, avendone acclarato e ritenuto il certo carattere dannoso, quello di scongiurare, tra le altre forme di aggressione a danno dell’ambiente e della salute, l’approdo delle trivelle in mare e in terraferma. La sua posizione è chiara e netta: nessuna concessione petrolifera e di ricerca di gas in mare e in terraferma, nessuna ispezione. Il Comitato non si accontenta di richieste volte ad ampliare i limiti di miglia, né di risarcimenti per eventuali disastri ambientali, né di qualsivoglia altro cavillo che lasci spiragli alle trivellazioni in mare. A questo fine promuove E diffonde conoscenze ed elabora opposizioni e soluzioni alternative per quanto concerne la Strategia Energetica Nazionale e lo sviluppo agricolo, turistico e ambientale della nostra costa e dell’entroterra. Promuove, inoltre, la diffusione di sistemi organizzativi e di comunicazione atti a ridurre al minimo possibile gli spostamenti di merci e persone, favorendo al contempo, la diffusione delle informazioni e la partecipazione ai processi decisionali (riduzione del “digital device”)

9-Per il raggiungimento dei fini sociali, utilizza gli strumenti processuali che ritiene di volta
in volta più idonei, quali, ad esempio, la presentazione di ricorsi, denuncie e querele, la costituzione di parte civile nei processi penali, l’intervento nei giudizi civili, amministrativi e contabili; la presentazione di osservazioni e pareri agli enti preposti al rilascio di autorizzazioni ad attività industriali particolarmente pericolose per la salute pubblica e per l’ambiente, e richiama e fa proprie le disposizioni e i principi sanciti e difesi dalla nostra Costituzione.

10-Il Comitato MEDITERRANEO NO TRIV, salva diversa determinazione dell’Assemblea dei suoi componenti da adottarsi con la maggioranza dei 2/3 degli stessi,  ha durata permanente, fino a risoluzione del problema. Si propone di creare altre sedi, iniziando dalla costa jonica, e di promuovere e stabilire relazioni e collaborazioni con altri organismi similari nazionali ed internazionali.

11-Il Comitato provvederà al proprio fabbisogno economico e di sostentamento con i contributi che, di volta in volta, i suoi componenti verseranno per le iniziative da intraprendere. Qualora, alla fine della sua attività, dovessero residuare delle attività patrimoniali e/o finanziarie, le stesse saranno devolute ad una istituzione di beneficienza

12-Gli organi del Comitato sono l’Assemblea, il Direttivo ed i Portavoce.

13-L’Assemblea è costituita da tutti i componenti del Comitato e delibera su tutte le iniziative da intraprendere a maggioranza dei partecipanti alla stessa, con la sola eccezione della deliberazione dell’eventuale anticipato scioglimento del Comitato che dovrà essere approvato dalla maggioranza dei 2/3 dei componenti del Comitato stesso. L’Assemblea viene convocata da uno dei portavoce, previa determinazione in tal senso del Direttivo, ogni volta che il Direttivo stesso ne riterrà la necessità, almeno 6 giorni prima della data fissata per la riunione. La convocazione potrà avvenire anche telefonicamente o per posta elettronica. L’Assemblea plenaria dovrà comunque riunirsi almeno due volte nel corso dell’anno solare, per fare il punto sulle iniziative intraprese e/o da intraprendere, e dovrà essere, comunque, convocata dai Portavoce quando ne facciano richiesta almeno 20 dei componenti del Comitato (auto convocazione), potendo, in tale ultimo caso, qualora i Portavoce non dovessero provvedere a detta convocazione nel termine di giorni 5 dalla richiesta, provvedere a detta convocazione gli stessi richiedenti. L’Assemblea, oltre a deliberare sulle iniziative da intraprendere, determina la linea politica del Comitato, nomina ed eventualmente revoca anticipatamente il Direttivo. In occasione di ogni riunione, di volta in volta, l’Assemblea designerà nel suo seno colui che ne coordinerà i lavori ed un segretario che rediga verbale dell’attività che la stessa svolge.
La partecipazione “virtuale”, realizzata cioè con forme di “teleconferenza”, comunicata anticipatamente dal socio al direttivo, è garantita e valida anche ai fini di eventuali votazioni, salvo impedimenti tecnici e/o di connessioni. 

14-Il Direttivo è composto da sette membri eletti dall’Assemblea tra i componenti del Comitato e resta in carica, salva revoca anticipata dell’Assemblea, per un anno. Il Direttivo è l’organo esecutivo del Comitato ed attua le iniziative e le linee dettate dall’Assemblea, oltre a deliberare l’ammissione e l’esclusione dei componenti del Comitato. Il Direttivo delibera la convocazione dell’Assemblea, salvi i casi di autoconvocazione della stessa nelle forme sopra dette. Il Direttivo delibera a maggioranza dei suoi componenti ed elegge, nel suo seno, ……………………….. Portavoce, che restano in carica per lo stesso periodo in cui resta in carica il Direttivo, ma che potranno essere revocati anticipatamente dallo stesso Direttivo con la medesima maggioranza richiesta per la loro elezione.  I Portavoce eletti restano, comunque, componenti del Direttivo. Il Direttivo si riunisce, anche in teleconferenza, su convocazione di uno dei Portavoce,  ovvero su convocazione da parte di almeno 3 dei suoi componenti, almeno un giorno prima della data fissata per la riunione. Il Direttivo potrà modificare la sede legale del Comitato.
I lavori del Direttivo potranno essere seguiti, in connessione remota (diretta straming) tramite “password”di accesso, da tutti i soci che ne fanno richiesta.

15-I Portavoce sono i coordinatori del Direttivo e rappresentano nei rapporti esterni il Comitato. Essi provvedono alla convocazione del Direttivo e, in forza di deliberazione di questo, provvedono alla convocazione dell’Assemblea, salve le due convocazioni annuali obbligatorie, alle quali i Portavoce potranno procedere anche a prescindere dalla preventiva deliberazione del Direttivo. I Portavoce potranno espletare le loro funzioni anche disgiuntamente, fermo il loro obbligo di coordinarsi tra loro e di notiziare tempestivamente il Direttivo di ogni loro iniziativa.

16-Coloro che condividono le finalità del Comitato possono diventare Soci e portare il proprio contributo, secondo disponibilità e capacità, alle scelte e alle attività dell’Associazione in base ad approvazione del Direttivo.

17-Ogni Socio può partecipare alle attività dell’Associazione prestando la sua opera in qualità di volontario. In ogni caso per le sue attività di volontariato non avrà diritto ad alcun compenso economico.

18-Non può candidarsi né essere eletto negli organi statutari e negli organi territoriali, in quanto incompatibile, il Socio che:

19- Ricopra incarichi consiliari, di rappresentanza istituzionale o esecutivi in partiti, organizzazioni politiche

20- Sia candidato a competizioni elettorali di qualsiasi genere;

21- Ricopra incarichi anche consiliari o di rappresentanza istituzionale, sia elettivi che per nomina, in istituzioni o organi politici o amministrativi;

22-Svolga attività in conflitto di interessi con le finalità associative del Comitato.

Dopo l’insediamento, e’ obbligo dei Consiglieri o dei componenti di altri organi statutari o degli organi territoriali elettivi dichiarare senza indugio ogni intervenuta incompatibilità e ogni intervenuto o potenziale conflitto di interessi con le finalità associative. Il Collegio dei Revisori verifica in autonomia con periodici controlli l’assenza di incompatibilità e di conflitti di interessi in capo ai componenti degli organi statutari e degli organi territoriali elettivi, riferendo degli esiti agli organi competenti.

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