La lingua blu fa capolino anche nel Lazio. Coldiretti, attivare misure di prevenzione

ROMA – “Ravvediamo la necessità di definire una unità di crisi per programmare le misure migliori, finalizzate a contenere la diffusione della malattia “lingua blu”. Così il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri, che già nei mesi scorsi aveva espresso preoccupazione per il settore ovicaprino, a seguito dell’individuazione del virus “Blue tongue” in alcuni allevamenti in provincia di Roma.

“Fondate le nostre preoccupazioni per il settore ovicaprino – prosegue Granieri – che ora dovrà affrontare anche questo dramma. E’ fondamentale che quanto abbiamo richiesto: ovvero vaccini gratuiti, ricostituzione del patrimonio ovicaprino e un piano assicurativo attraverso un fondo mutualistico, che consenta lo smaltimento delle pecore uccise dai lupi, sia immediatamente disponibile, così come concordato con la Regione”.

Un settore per il quale la Coldiretti Lazio ha chiesto e ottenuto dalla Regione lo stanziamento di 5 milioni di euro, a seguito della mobilitazione permanente della scorsa settimana davanti al palazzo regionale. Fondi necessari per il ristoro delle aziende che hanno perso capi attaccati dai lupi e per i danni da lingua blu, oltre alla messa a disposizione dei vaccini.

Perdite che contano oltre 250 mila capi ovicaprini prevalentemente a causa delle continue predazioni da parti dei lupi, che determinano anche un aggravio dei costi per gli allevatori relativi allo smaltimento delle carcasse. Ecco perché Coldiretti Lazio ha chiesto e ottenuto dalla Regione un fondo mutualistico destinato al loro smaltimento. Tra le richieste della federazione regionale anche un piano di contenimento dei lupi con il loro spostamento in aree più idonee al loro habitat naturale.

 

Informazione pubblicitaria