Firenze – Il tema risorsa idrica è al centro dell’attenzione politica della Cia Toscana da molti anni.
Il dato che più ricorre è quello del 9% della superficie agricola toscana irrigata. Soltanto. Il tema è stato approfondito in vari incontri di Cia Toscana all’interno del progetto Aida.
Come nell’appuntamento di Pistoia in cui si è trattato del riutilizzo delle acque a scopi irrigui nel vivaismo professionale Pistoiese. All’attenzione la situazione attuale e prospettive future riguardo al riuso delle acque a scopo irriguo; ma anche le nuove strategie di controllo dell’irrigazione per una razionale gestione della risorsa idrica.
Anche al convegno di Venturina Terme, Cia ha ricordato quanto l’acqua sia una risorsa essenziale per il futuro. “Fin quando l’agricoltore non avrà acqua a disposizione – ha sottolineato il presidente Cia Toscana, Valentino Berni -, non potrà fare investimenti importanti e l’agricoltura toscana non potrà essere davvero competitiva. I cambiamenti climatici impongono poi irrigazione e disponibilità di acqua, non solo per l’ortofrutta, ma anche per coltivazioni primarie come vite ed olivo, che fino a pochi anni fa non necessitavano di impianti di irrigazione. Dobbiamo avere acqua a disposizione ad un prezzo adeguato, per garantire la competitività delle nostre aziende; dobbiamo fare le grandi opere che servono anche per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici tra bombe d’acqua a periodi di siccità” ha sottolineato il presidente della Cia Toscana. “Fondamentale, insomma, è la gestione acqua. Inoltre, l’aumento esponenziale della temperatura che non si ferma, e la drammaticità che anche l’acqua che cade, asciuga tutto e dopo pochi giorni siamo ancora in emergenza idrica” ha aggiunto Berni.
E come ricordato dall’amministratore unico del Consorzio Lamma, Bernardo Gozzini: “Dal giugno 2023 ogni mese è il più caldo di sempre, siamo già al nono mese record. Il 2024 non è cambiato. L’inverno che si è appena chiuso in Toscana ha fatto registrare +2,4 gradi, l’aumento maggiore si è registrato nelle minime (+3,5 gradi come media aumento temperatura minima). La temperatura porta inoltre a modifiche delle fasi fenologiche, incide sulle malattie fungine, aumento fabbisogni idrici, problema gelate e c’è un rischio vegetazione e rischio di gelata tardiva. E poi la pioggia: piove tanto in poco tempo e c’è il problema di riuscire a trattenere l’acqua”.
Intervento realizzato con il cofinanziamento FEASR del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 della Regione Toscana Sottomisura 1.2
Progetto Aida – Pubblicato su Dimensione Agricoltura numero di dicembre 2024 (Link)