Fondo Innovazione, convalidate oltre 6.500 domande. Ismea: Successo di uno strumento fondamentale per l’agroalimentare

ROMA – Una misura centrale messa a disposizione delle imprese che investono in innovazione tecnologica nei settori dell’agricoltura, della pesca e dell’acquacoltura.

Questo il senso del Fondo Innovazione lanciato a novembre dal Ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, guidato da Francesco Lollobrigida, e da ISMEA, e per il quale oggi sono state convalidate oltre 6.500 domande.

Un successo testimoniato dalla grande partecipazione delle imprese e conseguito anche grazie a un’operazione di semplificazione tecnologica messa in atto da ISMEA, attraverso una nuova infrastruttura informatica per la raccolta delle domande. La gestione di due fasi tecniche, quella di preconvalida (con il caricamento della documentazione) e quella di convalida avvenuta oggi, ha consentito – dopo una fisiologica attesa per la coda virtuale adottata al fine di gestire al meglio l’intenso afflusso – una maggiore fluidità dell’iter procedurale. Gli imprenditori che hanno effettuato la convalida riceveranno in tempi brevi una pec di conferma dell’avvenuta operazione.
Il Fondo innovazione, finanziato per il 2024 con 100 milioni di euro, è una tipologia di intervento a fondo perduto fino al 95% del valore dell’investimento. Per le PMI agricole e della pesca, è disponibile inoltre la garanzia ISMEA a zero costi, per supportare eventuali finanziamenti necessari al completamento dell’investimento.
L’obiettivo è quello di favorire lo sviluppo di progetti di innovazione finalizzati all’incremento della produttività, attraverso la diffusione delle migliori tecnologie disponibili per la gestione digitale dell’impresa, per l’utilizzo di macchine evolute, di soluzioni robotiche, di sensoristica e di piattaforme e infrastrutture 4.0. Tecnologie strumentali anche alla migliore gestione degli input produttivi, attraverso il risparmio idrico e la riduzione dell’impiego di sostanze chimiche, nonché all’utilizzo di sottoprodotti in un’ottica di economia circolare.

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