Gli eventi estremi sono cresciuti del 181% nel 2024. Anbi, occorre piano strategico

ROMA – “La siccità severo-estrema, che sta interessando in questo scorcio finale d’autunno circa il 43% dei territori ed oltre il 63% della popolazione soprattutto nel Nord Italia, evidenzia preoccupanti analogie con quanto registrato lo scorso anno, quando una pesante siccità colpì precocemente molte zone del Sud e delle isole già nei mesi invernali, protraendosi fino ad oggi e spaccando l’Italia in due”.

A segnalarlo è Francesco Vincenzi, presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI) a conclusione di un anno meteorologico (1 Dicembre 2023 – 30 Novembre 2024), caratterizzato dall’estremizzazione degli eventi atmosferici, che sono indirizzati a stabilire un nuovo record: dall’inizio dell’anno ad oggi sono già stati 2619 (1625 nubifragi, 682 grandinate con chicchi eccezionali e ben 382 tornado) ma ancora più significativo è il confronto fra trienni: nell’arco 2022-2024, infatti, gli eventi estremi lungo a Penisola sono stati più numerosi del 95% rispetto a quelli del triennio precedente e addirittura del 181% rispetto al periodo 2016-2018.

L’anno meteorologico 2024 evidenzia anche in maniera esemplare come l’apporto pluviometrico sull’Italia sia costante, ma instabilmente distribuito, avvalorando la necessità di bacini compensatori, indispensabili per aumentare la percentuale d’acqua piovana raccolta sul territorio, oggi ferma all’11% (assai meno di Spagna e Francia, ad esempio): al +30% registrato al Nord (soprattutto nell’area tra Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna) corrisponde il -30% di pioggia su Mezzogiorno e sulle isole maggiori (Sicilia e Sardegna).

Infine, secondo i dati prodotti dall’European Centre for Medium-Range Weather Forecasts, nell’ambito del Copernicus Climate Change Service della Commissione Europea, in quasi  tutta l’Italia (soprattutto al CentroSud, ma anche sorprendentemente sui settori occidentale ed orientale delle Alpi), la temperatura media annua 2024 ha superato almeno di un grado la media del trentennio 1991-2020, aumentando le necessità idriche per l’ambiente e l’agricoltura.

“L’analisi dell’andamento meteorologico ribadisce l’urgente necessità di politiche di adattamento per incrementare la capacità di resilienza delle comunità; in questo, l’avvio di un Piano straordinario per la manutenzione del territorio e del Piano Invasi sono scelte prioritarie per garantire le condizioni di sviluppo al Paese; anche l’Europa, a partire dalla rappresentanza italiana a Bruxelles, dovrà impegnarsi per un Blue Deal sul contrasto alla crisi climatica e allo stoccaggio della risorsa, quale nuovo elemento di identità e qualità della vita e dell’economia per tutti i cittadini del Continente Europeo.” conclude Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI.

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