Ad unirli l’amore per la loro terra, le Langhe, e l’assoluta dedizione alle loro rispettive vocazioni, vino e arte. La famiglia Ceretto e Valerio Berruti inaugurano, il prossimo 24 maggio, il primo appuntamento di un progetto che si svilupperà a scadenza biennale tra i vigneti di proprietà della famiglia. Si esordisce con la personale dell’artista albese “Dove il cielo s’attacca alla collina”, curata da Gail Cochrane. La location di questo primo anno è la Cantina Bricco Rocche che si erge su di uno dei Cru più pregiati delle colline del Barolo a Castiglione Falletto: il progetto espositivo di Berruti nasce dal dialogo delle sue opere con questo meraviglioso spazio, che a sua volta è immerso nel più ampio e straordinario paesaggio langarolo. Quattro imponenti lastre in ferro alte 2 metri, posizionate nel vigneto in corrispondenza dei punti cardinali, compongono l’opera "Dove il cielo s’attacca alla collina". Il titolo è una frase tratta da “Il Partigiano Johnny” di Beppe Fenoglio, scrittore simbolo delle Langhe, che interpreta la giocosità dell’installazione che, con un escamotage percettivo, unisce cielo e terra. All’interno di ogni stele è ritagliata una figura infantile che dà la possibilità allo spettatore di immergersi, attraverso l’arte, nel panorama delle vigne circostanti. L’installazione si avvale di una sonorizzazione appositamente realizzata dal noto compositore e direttore d’orchestra Aldo Brizzi. La mostra prosegue all’interno del Cubo di vetro, simbolo della cantina di Bricco Rocche, dove si trovano gli otto grandi affreschi che compongono l’opera “Ognjen” raffiguranti un bambino che voltandosi su stesso interagisce con lo sguardo dello spettatore. Nello spazio sottostante, nella cantina d’affinamento del Barolo, il cabinet des dessins mostra gli studi e i lavori preparatori che hanno dato origine alla mostra. Ceretto e Berruti si sono “scelti” l’anno scorso quando la famiglia albese ha pensato di arricchire con un’opera d’arte, la Cantina Bricco Rocche già nota per la sua originale struttura in cristallo, il Cubo. Quella che ad un primo sguardo può apparire come una bellissima cancellata, con le sagome essenziali e poetiche dell’arte di Berruti, si rivela un’opera d’arte complessa, costruita sul rapporto tra le figure intagliate che con le loro linee incastonano il paesaggio. “Ovunque Proteggimi” è una scultura mobile, che può essere attraversata e che rivela prospettive visive differenti a seconda dello sguardo: osservando le sagome dall’esterno si ha l’impressione che stiano rivolgendo lo sguardo alla cantina, mentre spostandosi all’interno della cancellata, li si ritrova nuovamente di spalle, con lo sguardo rivolto al Castello di Serralunga. Da questo intervento è nato il progetto di arte ambientale per la Cantina Bricco Rocche “Dove il cielo s’attacca alla collina” che è curato da Gail Cochrane, direttrice della Fondazione Spinola Banna per l’Arte. “Valerio possiede un grande talento artistico e una passione autentica per la sua terra. Non potevamo che inaugurare questo nuovo percorso di promozione dell’arte con un artista come lui, perché ne condividiamo origini e valori. Siamo convinti che una valida opera d’arte e un vino eccellente hanno molto in comune, principalmente sono il frutto di un lento processo di elaborazione che ha anche radici profonde ma si nutre anche di ispirazione e guarda al futuro. Come i personaggi delle sculture di questa mostra” racconta Roberta Ceretto. La festa prosegue nel centro di Alba dove intorno alle 20 sarà proiettata, in anteprima italiana, la videoanimazione “Udaka” realizzata in Sudafrica da Valerio Berruti. L’evento che vede coinvolti la Casa di Fenoglio e nuovamente i Ceretto, che offriranno un aperitivo, fa parte degli appuntamenti della “Primavera di bellezza”, il calendario di appuntamenti della città di Alba dedicati a Beppe Fenoglio.
‘Dove il cielo s’attacca alla collina’ Al via la mostra di Ceretto nelle Langhe
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