Pastorizia: l’UE riconosce l’IGP all’agnello dell’Italia centrale

Un’altra Igp, indicazione geografica protetta, per la Toscana e per il Centro Italia. E’ l “Agnello del Centro Italia” l’ultimo iscritto nel registro delle denominazioni e delle Indicazioni Geografiche Protette. Questa denominazione tutela e valorizza la produzione tipica e storica dell’agnello da carne ottenuto nelle 6 regioni del centro Italia – Abruzzo, Emilia R. (in parte), Lazio, Marche, Toscana e Umbria – da razze originarie dell’areale.

L’assessore della Toscana Gianni Salvadori
– “Condividiamo questa nuova indicazione geografica protetta con altre regioni – dice l’assessore all’agricoltura Gianni Salvadori – ma questo non significa che sia meno importante. L’allevamento di animali da pascolo è infatti un’attività fondamentale per mantenere il presidio umano nelle zone montane e svantaggiate. Il riconoscimento dell’Igp potrà consentire di valorizzare queste attività e renderle più remunerative aiutando a scongiurare l’abbandono".  L’ “Agnello del Centro Italia” offre carni di qualità ottenute da allevamento “ brado o semi-brado “ che si alimentano nella prima fase della vita con esclusivo latte materno e successivamente nei pascoli o dei foraggi costituiti da essenze spontanee di prati e di prati-pascolo o in alternativa, soprattutto nei periodi siccitosi, da leguminose e graminacee coltivate.

I numeri – La filiera della IGP è operativa e riunisce ad oggi ben 130 allevamenti, 16 centri di macellazione ed un centro di sezionamento, di cui in Toscana 34 allevamenti e 2 macelli, il numero di capi complessivamenti allevati già secondo le regole del dosciplinare è di circa 90.000 capi adulti, e 30.000 agnelli certificati e immessi in commercio negli ultimi mesi. L’“Agnello del Centro Italia” si presenta al consumatore in tre tipologie identificate dalla fascetta che avvolge la tibia, di colore bianco per la carcassa classificata “agnello leggero“ di peso compreso tra 8 e 13 Kg, di colore giallo per l’ “agnello pesante” di peso superiore a 13 kg, ed infine di colore marrone per il “castrato” una produzione quasi di “nicchia” dell’allevamento e della macelleria tradizionale di peso superiore a 20 kg. Ogni taglio è inoltre contrassegnato dalla sigla AC (agnello del centro italia), la confezione presenta il logo del prodotto e il marchio comunitario della IGP ed il consumatore può conoscere operatori, ricette e curiosità grazie al codice di tracciabilità presente sul prodotto e verificarlo sul sito web https://www.agnellodelcentroitalia.it/Home.aspx.

Il plauso della Cia Toscana – La Cia Toscana plaude al riconoscimento IGP – Indicazione geografica protetta, dell’Unione Europea, per l’Agnello del Centro Italia. Una denominazione – afferma la Cia Toscana – che tutela e valorizza una produzione tipica molto importante della nostra regione, e permette di dare un valore aggiunto alla pastorizia regionale».  «Si tratta di una notizia importante e di soddisfazione per l’impegno profuso nel tempo dalla Cia e dal comitato promotore – sottoline Enrico Rabazzi, vice presidente di Cia Toscana e presidente di Cia Grosseto -. Un modo per valorizzare un’altra eccellenza del nostro territorio alla faccia di quanti vorrebbero vedere gli allevamenti scomparire dalle nostre colline. L’allevamento ovino da carne è una ricchezza per la valorizzazione e la conservazione del territorio; il riconoscimento dell’Indicazione geografica protetta potrà consentire opportunità di reddito ad un settore che  insieme all’allevamento da latte, ha bisogno di essere conosciuto.”

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