“Servizi di marketing e aiuti all’export per i giovani agricoltori produttori del made in Italy”: è questo il titolo del doppio appuntamento di Agia e Cia in programma a Siena (Enoteca Italiana-Fortezza Medicea) in programma giovedì 30 maggio (ore 15) e venerdì 31 maggio (ore 9.30).
Giovani Agricoltori – Due momenti diapprofondimento sulle dinamiche del mercato internazionale che la crisi sta velocemente cambiando. «Noi giovani di Agia-Cia – anticipa il presidente Agia Luca Brunelli – crediamo che il settore agroalimentare possa fornire un contributo essenziale alla crescita economica e sociale del paese attraverso l’affermazione di un ruolo strategico dell’agricoltura che valorizzi le risorse imprenditoriali, garantendo redditività all’impresa. L’agricoltura e l’agroalimentare sono, entrati da anni con grande vigore nella traiettoria dell’innovazione che ha prodotto profondi mutamenti e possono diventare dei player fondamentali per l’innovazione del sistema economico nei diversi settori produttivi.
Formazione e innovazione – Il settore agroalimentare da solo rappresenta il 15% del Pil italiano e ha, negli ultimi anni, scontato la mancanza di conoscenze e mezzi necessari per puntare verso scenari più aperti e competitivi, come quelli delle economie estere emergenti. «I giovani agricoltori – sottolinea Giordano Pascucci, presidente Cia Toscana – hanno svolto un ruolo determinante in questa rapida evoluzione che l’agricoltura ha avuto negli ultimi tre lustri. I giovani sono infatti i soggetti più predisposti a intraprendere vie nuove, a sperimentare nuovi approcci e specializzazioni, a cercare nuovi mercati, anche all’estero, perché siamo istruiti e predisposti alla modernità e alle sue immense opportunità di cambiamento».
Superare la crisi – «Dalla migliore conoscenza teorica – aggiunge Luca Marcucci, presidente Cia Siena – discenderà l’obiettivo di dare, ai giovani titolari di aziende agricole e agroalimentari, servizi e strumenti pratici per cogliere le opportunità dell’internazionalizzazione come leva per superare la crisi e i profondi cambiamenti che il settore sta affrontando. Le piccole imprese hanno anche bisogno di imparare il modo di fare rete e di essere sia per essere accompagnate in questo nuovo percorso innovativo che per superare crisi congiunturali o strutturali e comunque per meglio competere sullo scenario internazionale».
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