Granaio Italia non si tocca. Tuona la Cia: Ogni rinvio sarà inaccettabile

ROMA – Granaio Italia non si tocca e ogni rinvio sarà rispedito al mittente con una dura battaglia in sede istituzionale e nelle piazze del Paese.

Così, Cia-Agricoltori Italiani ribadisce la sua assoluta contrarietà rispetto alla presa di posizione, pretestuosa, di chi sta utilizzando difficoltà tecniche per far saltare il Registro telematico sulle giacenze di cereali, strumento indispensabile per riportare trasparenza sui mercati e tutelare le produzioni cerealicole italiane.

Gli emendamenti per il rinvio al 2026, passati al vaglio della Commissione referente e ora messi al voto, non risolvono una criticità, ma conducono il comparto verso il baratro.
È vergognoso che, di fronte alla tanto osannata sovranità alimentare italiana e in una stagione in cui la tecnologia corre spedita, non si trovino soluzioni concrete a problemi informatici.

Se si vuole davvero salvaguardare la qualità dei cereali Made in Italy, mettendo un freno all’import selvaggio e assicurando prezzi giusti, come promesso negli ultimi mesi, va segnalato – precisa Cia – che il valore del grano duro italiano continua, intanto, nel suo tracollo: l’ultima quotazione, quella di fine gennaio scorso, è arrivata a 332 euro alla tonnellata, mentre i costi di produzione sono saliti oltre i 1300 euro per ettaro. Disattendere le aspettative degli agricoltori, adesso, sarebbe errore irrecuperabile.

Informazione pubblicitaria