ROMA – “I contenuti del recente documento della Commissione UE per la modifica del piano del 2021, il Beating Cancer (Beca), sono addirittura peggiorativi rispetto al piano di tre anni fa, già bocciato dall’Europarlamento”.
Il presidente della FNP Vino di Confagricoltura, Christian Marchesini, commenta così le proposte contenute nel documento della Commissione fortemente osteggiato dagli operatori che auspicavano un cambio di passo con la nuova legislatura UE.
“Per il settore vitivinicolo – prosegue Marchesini –, già alle prese con un periodo difficile per la minaccia dei dazi, il calo dei consumi e le forti incertezze sul futuro, un inasprimento delle misure è inaccettabile in questi termini”.
“Sia chiaro, non ci opponiamo ai principi ispiratori del Beca, ma il vino è innanzitutto cultura, derivante da pratiche agricole che arricchiscono i territori, elemento fortemente legato al concetto di dieta mediterranea patrimonio dell’umanità, e pertanto non può essere paragonato a una semplice bevanda alcolica”, aggiunge il presidente della FNP.
La Commissione europea sta invece preparando nuove misure che riguardano l’accessibilità dei prodotti (ad esempio prezzi, tassazione e acquisti transfrontalieri), l’informazione ai consumatori e la regolamentazione della pubblicità degli alcolici.
Secondo la Commissione, anche la tassazione dell’alcol può contribuire agli obiettivi della politica sanitaria, così come le avvertenze sanitarie sulle etichette delle bottiglie, comprese quelle di vino.
Confagricoltura, insieme alla filiera, si appella pertanto agli europarlamentari italiani per riportare ad un livello scientifico e pragmatico le discussioni su un documento che va contro un settore vitale per l’economia italiana ed europea.