Alluvione. Università californiana Uc Davis in campo con Timac Agro per ridare fertilità ai suoli romagnoli

ROMA – Nella primavera dello scorso anno iniziava la prima fase operativa del progetto dedicato all’agricoltura romagnola, in particolar modo della provincia ravennate, finalizzato a restituire fertilità al suolo dopo la devastante alluvione del maggio 2023.

A metterlo in campo Timac Agro Italia, punto di riferimento nazionale nel settore della nutrizione vegetale, dialogando con il Consorzio Agrario di Ravenna, con cui l’azienda ha instaurato nel corso degli anni una solida collaborazione, e Apimai Ravenna, l’associazione che raduna gli Agromeccanici della Romagna e parte del Bolognese.

Il progetto, partendo dallo studio del cambiamento climatico, per indagare gli effetti che le inondazioni hanno indotto sul suolo e il loro impatto sulle risorse idriche sotterranee, si prefissava nella fase iniziale di delineare una base scientifica volta a sviluppare strategie di adattamento e mitigazione, tenendo conto, inoltre, dell’attuale innalzamento del livello del mare.

I ricercatori, che si sono avvalsi del supporto scientifico del Centro Mondiale dell’Innovazione di Groupe Roullier a Saint Malo, di cui TIMAC AGRO Italia è parte, hanno così calibrato strumenti all’avanguardia per riconoscere le caratteristiche dei terreni delle zone prese in considerazione. Obiettivo: valutare una serie di indicatori (come l’accumulo di gas, la riduzione di alcuni nutrienti, la radiazione solare assorbita, ecc.) e al contempo esaminare la caratterizzazione granulometrica del particolato solido e la porosità del suolo oltre alle caratteristiche fisico chimiche delle falde acquifere.

Nella seconda fase, il progetto ha generato una svolta decisiva con l’entrata in partita dei ricercatori del dipartimento di Bioingegneria e Agraria dell’Università californiana UC Davis. Un rapporto virtuoso che gli esperti di Timac Agro Italia sono riusciti a innestare Oltreoceano allo scopo di valorizzare le migliori tecnologie per mappare le aree alluvionate.
Il tutto attraverso l’ausilio di strumenti satellitari per realizzare mappe con diversi livelli di intensità di impatto delle alluvioni che, peraltro, si sono verificate anche nel settembre 2024. Del resto, questi fenomeni influiscono sulla temperatura del suolo e questa fase del progetto è consistita nel confronto degli indici satellitari prima e dopo l’inondazione, per classificare le zone per intensità dell’evento e definire la metodologia di campionamento spaziale da adottare. La Basemap è stata realizzata con elaborazioni Sentinel-2.

“Crediamo molto nella collaborazione con partner di primo piano della comunità scientifica e il progetto condiviso con l’Università californiana UC Davis ci onora perché permette di mettere a fattor comune competenze accademiche autorevoli con l’esperienza di lungo corso del Centro Mondiale di Gruppo Roullier, di cui fa parte la nostra azienda, il più grande centro di ricerca europeo per la nutrizione vegetale – afferma Pierluigi Sassi, ad di TIMAC AGRO Italia –. Una partnership che si pone l’obiettivo di ripristinare la produttività di un importante comprensorio agricolo del nostro Paese, non solo per il valore espresso dal suo tessuto socioeconomico ma anche per la capacità di resilienza che ha dimostrato. Un obiettivo – chiosa Sassi – che intendiamo perseguire con l’ascolto attivo dei bisogni reali degli agricoltori, da sempre al centro di tutte le nostre strategie di crescita e sviluppo”.

Ora ha preso il via la terza fase del progetto, che mette in relazione i dati raccolti sul campo con le analisi satellitari: un passo fondamentale all’insegna dell’innovazione e dell’alta tecnologia che può segnare una svolta decisiva per la ripartenza. Perché può mettere gli addetti ai lavori nelle condizioni concrete di adottare interventi agronomici per ridare fertilità ai suoli, migliorandone le caratteristiche chimiche e l’ossigenazione, e rilanciare coltivazioni e produzioni.

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