ROMA – L’Unione Nazionale Contoterzisti (Uncai), con il presidente Aproniano Tassinari, chiede una proroga di almeno 90 giorni, a decorrere dal 31 marzo, per l’obbligo da parte delle imprese di stipulare polizze contro le calamità e le catastrofi naturali.
“Troppi aspetti legati all’applicazione delle nuove norme restano poco chiari, e c’è un rischio concreto che, in questa fase iniziale di copertura limitata, le imprese debbano affrontare premi assicurativi esorbitanti. Questo potrebbe penalizzare in particolare le realtà più piccole, situate in regioni ad alto rischio di calamità naturali”, ha sottolineato Tassinari.
L’incertezza normativa colpisce anche il settore degli agromeccanici. “Sono molti gli imprenditori che si chiedono se il codice ATECO 01.61 li escluda o meno dall’obbligo assicurativo”, aggiunge Tassinari. Uncai, già lo scorso anno, ha proposto un’armonizzazione normativa che riconosca parità di trattamento tra agromeccanici e agricoltori, viste le attività similari che svolgono.
Un ulteriore elemento di forte preoccupazione per Uncai è il rischio che, in assenza della stipula della polizza, le imprese perdano l’accesso a benefici fiscali e contributivi. La normativa attuale non chiarisce se tali agevolazioni siano incluse o meno tra le conseguenze dell’obbligo, ma per Uncai queste dovrebbero essere assolutamente escluse.
“Non è concepibile che dal 1° aprile possano essere messi in discussione incentivi e agevolazioni già in essere”, ha aggiunto Tassinari. “Se l’obbligo dovesse avere effetti retroattivi diventerebbe un ‘obbligo catastrofale’, per e l’impatto sul sistema produttivo, specialmente per le piccole e medie imprese che contano su garanzie per accedere al credito”.
La questione solleva dubbi anche su altri aspetti come il livello dei premi, i requisiti contrattuali e i potenziali impegni in termini di investimenti per la mitigazione dei rischi. “Non si tratta di evitare l’obbligo, se dovesse sussiste per gli agromeccanici, a differenza degli agricoltori, ma di garantirne un’applicazione trasparente ed equa per tutte le imprese interessate”, ha ribadito Tassinari.
Uncai propone che i ricavi fiscali derivanti dai premi assicurativi siano destinati a investimenti per la messa in sicurezza del territorio, evitando che i costi del rischio idrogeologico ricadano sulle imprese. “In particolare, gli agromeccanici sono un presidio per le aree interne e marginali. Senza il loro contributo, sono inevitabili le ripercussioni sulla tenuta idrogeologica del territorio”, ha aggiunto Tassinari. “L’obbligo rischierebbe di diventare un ulteriore peso sulle imprese senza offrire benefici concreti in termini di prevenzione delle calamità”.
Uncai sollecita così il Ministero competente ad avviare tavoli di lavoro per chiarire i punti critici della normativa, oltre a valutare misure fiscali che possano incentivare gli investimenti necessari per la messa in sicurezza delle imprese. Uncai ribadisce che una proroga dell’obbligo assicurativo è indispensabile e invita tutte le parti interessate a lavorare insieme per trovare soluzioni adeguate. “Auspichiamo che le istituzioni ascoltino le richieste del settore”, conclude Tassinari. “Le imprese non devono essere lasciate sole ad affrontare questi oneri”.