VERONA – Per la prima volta nella sua storia il Vinitaly ospita una sezione interamente dedicata alle lavorazioni nel vigneto.
Nell’area istituzionale del Ministero della sovranità alimentare, dell’agricoltura e delle foreste, sono in mostra diverse tipologie di macchine per la viticoltura, per testimoniare quanta tecnologia occorre avere, in campo, per realizzare produzioni di alta qualità e vini eccellenti. Realizzata dalla federazione italiana dei costruttori di macchine agricole FederUnacoma, in una scenografia che ricostruisce i filari di un vigneto, la mostra presenta le principali tipologie di mezzi.
Dai trattori specializzati alle macchine per i trattamenti e alle vendemmiatrici, sono undici le tipologie di mezzi esposti, a documentare la totale meccanizzazione della viticoltura, con mezzi sempre più raffinati, in grado di monitorare lo stato di salute delle colture, di effettuare i trattamenti in modo ecocompatibile, di eseguire la raccolta e il trasporto conservando intatte le proprietà del frutto. Nella produzione viticola entrano a pieno titolo anche la robotica e i sistemi digitali avanzati – presenti anch’essi nella mostra di Verona con tre robot per la protezione delle colture e le manutenzioni – capaci di valutare le necessità della coltivazione e di intervenire in modo autonomo e puntuale. “L’industria italiana è leader mondiale nelle tecnologie per il vigneto e le colture specializzate – ha ricordato la Presidente di FederUnacoma Mariateresa Maschio – perché si è sviluppata nel contatto quotidiano con le aziende viticole, con le esigenze e le tradizioni impareggiabili dei territori di produzione”.
Dalle Langhe piemontesi alle colline toscane, dalle valli del Veneto e del Trentino fino alle coste della Puglia e della Sicilia, l’industria della meccanica agricola ha in effetti sviluppato un know how molto esteso, che le consente di essere apprezzata anche sui mercati esteri. “Oggi, in ogni parte del mondo la viticoltura di qualità si fa con macchine italiane – ha detto la Presidente – e questa è una missione che va promossa e difesa in ogni modo”. “Stiamo collaborando con il Ministero per numerose iniziative che rimarcano il ruolo della meccanizzazione nelle filiere agroalimentari e che raccontano anche al vasto pubblico i mezzi meccanici ‘made in Italy’ – ha detto Simona Rapastella, Direttore Generale di FederUnacoma – e dopo le mostre di Siracusa in occasione del G7 Agricoltura, e di Roma per l’anniversario dei trattati che diedero origine all’Unione Europea, la mostra di Verona è una nuova occasione per sottolineare lo stretto rapporto che esiste fra tecnologie meccaniche e qualità dei prodotti finali”.
“Il messaggio che vogliamo veicolare è che il settore agroindustriale è davvero una filiera – ha concluso Rapastella – e la sua forza è nella capacità di presentarsi in modo compatto anche per contribuire ad efficaci politiche di settore”.