Il Veneto creerà un network per l’innovazione vitivinicola: una rete tra quanti operano nell’ambito di questo segmento, strategico per raggiungere nuovi traguardi di qualità, tipicità e di mercato, rispetto al quale la Regione sarà capofila e farà da coordinamento tra le attività. L’annuncio è stato dato oggi dall’assessore regionale all’agricoltura Franco Manzato, in occasione della presentazione delle previsioni vendemmiali nel Nord Est, tradizionale appuntamento organizzato da Veneto Agricoltura, giunto alla sua 35ª edizione.
Il progetto di network per l’innovazione vitivinicola è promosso direttamente dalla Regione e si propone di ridefinire e riorganizzare i rapporti tra i diversi soggetti che già operano nelle aree della ricerca, sperimentazione e formazione/divulgazione, allo scopo di realizzare una maggiore efficienza operativa e migliorare la capacità di produrre innovazione applicata in enologia e viticoltura, e di fornire agli operatori della filiera informazioni utili al miglioramento del sistema. “La dinamicità che caratterizza il settore ed il livello professionale e imprenditoriale degli operatori – ha sottolineato Manzato – necessita di adeguate risposte, con riferimento al processo produttivo a partire dagli aspetti inerenti alla produzione viticola fino al condizionamento del prodotto in funzione della sua immissione al consumo. Il tutto entro un quadro di risorse che vanno ottimizzate”.
Potenziamento – “In questo modo – ha aggiunto l’assessore – potremo superare la frammentazione e il sottodimensionamento delle singole strutture, i problemi legati alla scarsità delle risorse umane e economiche anche recuperandone a livello nazionale e comunitario, gli aspetti burocratici che rendono complessi il coordinamento e le sinergia tra i soggetti interessati, evitare duplicazioni di strutture, migliorare l’efficienza della progettualità a livello regionale. Il tutto garantendo un tempestivo trasferimento dell’innovazione alle imprese”. I settori di intervento del network saranno: il miglioramento genetico della vite (vinifera/resistenti); l’impianto e la gestione viticola; il risparmio idrico e il cambiamento climatico; la trasformazione e il condizionamento; la sicurezza alimentare, la qualità e la certificazione. Nel progetto sono coinvolti Veneto Agricoltura, il CRA; l’Itas “Cerletti” di Conegliano, le Università di Padova e di Verona, la Provincia Verona e, ovviamente, la stessa Regione.