Confagricoltura sottolinea come l’ottimo lavoro di controllo rapidamente svolto dal nostro Servizio Sanitario Nazionale, (che ha ottenuto anche l’approvazione da parte degli esperti e delle istituzioni comunitari), permetta di tranquillizzare non solo i consumatori, ma anche la filiera avicola nazionale, sulla situazione relativa ai casi di influenza aviaria riscontrati in alcuni allevamenti sul nostro territorio. “La sicurezza del consumatore e della filiera sono l’obiettivo primario”, sottolinea Confagricoltura. Il sindacato degli allevatori ribadisce anche l’importanza economico produttiva che il nostro settore ha a livello europeo, ma anche le sue forti potenzialità e chiede pertanto un maggiore impegno da parte del Governo italiano affinchè finalmente e a giusto diritto il comparto avicolo ottenga il necessario spazio tra le misure di sostegno della nuova Politica Agricola Comune. La Confagricoltura ribadisce, inoltre, la necessità di un maggiore impegno finanziario da parte delle Autorità comunitarie e nazionali per garantire non solo il ristoro completo dei danni diretti ed indiretti agli operatori, ma anche l’adozione di misure che permettano di accertare l’origine e le cause dell’infezione sul territorio.
Rafforzare il comparto – “Questa combinazione di misure permetterà – continua Confagricoltura – di mantenere, rafforzare e rilanciare il comparto avicolo, avendo ben presente che la nostra filiera nazionale garantisce una produzione di oltre 1,2 milioni di tonnellate di carni e circa 13 miliardi di uova ogni anno, per un valore della produzione all’origine di circa 3,8 miliardi di euro. Questo è uno dei pochi settori il cui trend è decisamente in crescita. Infatti, nel primo semestre dell’anno, secondo i dati di Unaitalia, la spesa per le uova ha registrato un +4% e un +6% quella per la carne di pollo, con un consumo pro abitante che supera i 19 chili di prodotti avicoli. Ciò grazie proprio a quell’immagine oramai radicata nei consumatori di un prodotto non solo sano, sicuro e soprattutto fresco, nazionale, ma anche economico”.