L’inclusione sociale, uno degli undici obiettivi tematici fissati dalla Commissione Europea per il periodo 2014 – 2020, sarà tra le sei priorità della prossima programmazione dello sviluppo rurale. Sull’analisi dei fabbisogni nell’ambito di questa priorità si è mossa la ricerca realizzata dal Centro Studi Giorgio Lago dell’Università di Padova e discussa dal partenariato dello Sviluppo Rurale. Tre le principali “focus area” considerate: la diversificazione e la creazione di piccole e medie imprese; lo sviluppo delle zone rurali; la diffusione e l’utilizzo delle tecnologie dell’informazione nelle aree rurali. “Da questa prospettiva – ha affermato l’assessore all’agricoltura del veneto Franco Manzato – sono state individuate una serie di esigenze prioritarie alle quali lo sviluppo rurale può contribuire in maniera determinante. La prima riguarda l’aggregazione delle filiere”.
Aggregazione – Nell’ottica di favorire la diversificazione e lo sviluppo imprenditoriale e quindi la creazione di nuovi posti di lavoro, non c’è solo la necessità di riorientare le imprese: uno dei principali fabbisogni individuati è quello di potenziare l’aggregazione sia all’interno della stessa filiera, sia tra diverse filiere per promuovere la ruralità. Altra necessità prioritaria è di incrementare le competenze degli operatori e degli enti locali delle aree rurali e di potenziare le capacità di animazione del territorio e il “fare rete” specialmente nella diffusione di buone pratiche.
Promozione e servizi – Per fare in modo che le aree rurali presentino uno sviluppo equilibrato e sostenibile, occorre garantire servizi alla popolazione e allo stesso tempo valorizzare il territorio. Per questa seconda “focus area” la ricerca ha individuato fabbisogni come il potenziamento delle reti locali nella promozione del territorio, la realizzazione di piccole infrastrutture turistiche, il supporto nei servizi alle persone. Sullo sfondo di tutto questo, c’è anche la necessità di forti azioni integrate e strutturate di governance locale.
Banda larga e e-government – Altro aspetto fondamentale, sia per il settore agricolo, che più in generale per le aree rurali, è un’ampia diffusione delle tecnologie dell’informazione, sia a livello di infrastrutture sia di utilizzo. L’analisi ha messo in luce il bisogno di completare gli interventi sulla rete di “back-haul” (necessaria per far arrivare la banda larga nelle case e nelle aziende), di potenziare l’e-government per rendere più facile il rapporto tra pubblica amministrazione e cittadini e di incrementare lo sviluppo dell’e-commerce nelle aree rurali.