Nel documento di finanza pubblica aggiornato dal governo il disavanzo supera il tetto massimo indicato dalla Ue (3%) in rapporto al Pil, e questo non può che far riemergere forti interrogativi sulla strategia usata dall’esecutivo per portare il paese fuori dalla crisi. A mancare – dichiara il presidente nazionale Confeuro, Rocco Tiso – è soprattutto un’azione decisa e una linea da seguire; non è infatti possibile continuare con la logica dei rimandi o delle misure tampone volte ad allontanare i momenti critici. Quel che serve ora è una maggiore assunzione di responsabilità da parte della classe politica e l’elaborazione di una strategia complessiva di rilancio.
Vitalità agricoltura – Il mondo agricolo ha mostrato più volte le sue qualità, la sua multifunzionalità e la sua capacità di costruire un futuro occupazionale per i giovani. Ma questo, e nemmeno i dati economici chiaramente positivi rispetto a quelli di altri settori, non è bastato a far ragionare il governo su di un modello di sviluppo basata proprio sul primario nostrano. I risultati del Documento di finanza pubblica non fanno altro che evidenziare ancora una volta l’incapacità dell’esecutivo di comprendere e valorizzare la fortuna di avere un’agricoltura come quella italiana che, per paradosso, – conclude Tiso – forse è più apprezzata all’estero che da chi dovrebbe avere il dovere e piacere di tutelarla.