FIVI – Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti prende spunto dalle richieste inoltrate nei giorni scorsi al M.I.P.A.A.F. dal Consorzio Tutela Prosecco DOC e dal Consorzio Tutela Vini d’Acqui per l’abbassamento del titolo alcolometrico minimo naturale delle uve destinate alla produzione di vino spumante DOC Prosecco nel primo caso, e Brachetto d’Acqui DOCG e Dolcetto d’Acqui DOC nel secondo caso.
Queste richieste si concretizzano in deroghe alle norme stabilite dai Disciplinari di Tutela delle rispettive Denominazioni, i quali prevedono entrambi una gradazione minima già ritenuta adeguata a tutelare la qualità dei vini che verranno prodotti con queste uve.
FIVI chiede perché quest’anno (ma non è la prima volta in Italia) sia stato richiesto un abbassamento delle gradazioni; nel caso del Prosecco DOC, ad esempio, potranno essere raccolte uve con un grado alcolico minimo di 8,5% Vol rispetto al 9% Vol previsto dal Disciplinare.
L’andamento climatico del 2013, per quanto imprevedibile, non ha determinato gradazioni alcoliche delle uve inferiori a quelle registrate negli anni scorsi, come dimostrano le analisi effettuate in vigna da moltissimi vignaioli e le tempistiche del periodo vendemmiale in tutta Italia.
Tali deroghe, se concesse, consentirebbero la vendemmia di uve ancora parzialmente immature, frutto di una viticoltura rivolta unicamente alla quantità.
Contrari perchè – I vignaioli indipendenti Fivi si dichiarano contrari alle scelte dei Consorzi di tutela perché:
– in questo modo NON si tutela la qualità dei vini,
– in questo modo si favorirebbero eccessi di produzione,
– in questo modo si correrebbe il rischio di incentivare un uso improprio di zucchero d’uva.
FIVI ritiene che scelte così importanti debbano invece favorire la pratica di una viticoltura rispettosa della terra e della vite, e l’onesto lavoro in cantina.