La produzione di latte e formaggi nella Ue, già primo produttore mondiale, è destinata ad aumentare nel breve e medio termine, con buone prospettive per l’Italia. Lo afferma un’analisi di Ismea e CremonaFiere, che organizza la Fiera internazionale del Bovino da latte, sottolineando che sta rapidamente crescendo la domanda globale di latte, soprattutto nei paesi emergenti del Sud-est asiatico, Sud America e Medio Oriente.
Le previsioni – Nel 2022 la produzione comunitaria di latte dovrebbe raggiungere i 159,3 milioni di tonnellate, pari a un aumento complessivo del 5% rispetto al 2011. La maggiore disponibilità di latte dovrebbe tradursi in una maggior produzione di formaggi, stimata in crescita di quasi il 7% (dal 2011 al 2022), per un totale di 9,6 milioni di tonnellate. La produzione di latte in polvere scremato aumenterà del 23% (1,3 milioni di tonnellate nel 2022), quella di burro dell’8% (2,4 milioni di tonnellate nel 2022).
I numeri della produzione italiana – In Italia la produzione complessiva di latte commercializzato nel 2012 e’ stata di oltre undici milioni di tonnellate (11,2). La Lombardia con i suoi 4,6 milioni di tonnellate rappresenta il 41% della produzione nazionale. In Italia le aziende di allevamento di bovino da latte (vacche da latte con almeno 2 anni di età), secondo i dati Ismea-CremonaFiere, sono oltre cinquanta mila (50.337) e quasi un milione e seicentomila (1.599.442) i capi di bestiame. Oltre il 60% degli allevamenti ha meno di 20 capi (a fronte di una media nazionale di 32 capi per azienda). Queste piccole aziende rappresentano, però, solo il 12,4% del totale dei bovini da latte allevati in Italia. Le imprese di grandi dimensioni (con oltre 100 capi), pur rappresentando solo il 7,8% del totale, costituiscono le realtà economicamente più produttive con ben il 45% dei bovini allevati.