Dopo aver scritto ai ministri della Salute Lorenzin e delle Politiche agricole Martina, Agrinsieme (il Coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza nazionale delle Cooperative) rivolge una sollecitazione direttamente ai parlamentari europei italiani. Il tema è il nuovo regolamento europeo sui controlli ufficiali che rischia di far aumentare i costi per gli imprenditori e le cooperative agricole dopo la sua approvazione. Molto dibattito c’è stato in questi mesi tra le diverse Commissioni parlamentari e il Consiglio, per evitare questo pericolo, ma il risultato è stato che il testo che approderà in aula il 15 aprile non esclude le piccole imprese agroalimentari e cooperative dall’esenzione del pagamento delle tasse sui controlli, così come era stato proposto inizialmente dalla Commissione, ma osteggiato da alcuni Stati Membri (tra cui l’Italia). A favore dell’esenzione delle piccole imprese agroalimentari si sono espressi – ricorda Agrinsieme – Copa e Cogeca (i Comitati delle Organizzazioni europee di imprese e cooperative) e c’è una presa di posizione della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo.
Controlli – Come evidenziato dal rapporto 2013 sui controlli ufficiali del ministero della Salute – sottolinea Agrinsieme – l’agricoltura è la categoria imprenditoriale che ha i maggiori controlli sulla sicurezza alimentare. Ad essi si devono sommare anche quelli effettuati per i pagamenti ambientali, per il benessere animale, per la tutela del territorio e paesaggio. Allo stesso tempo i dati confermano, da anni, che l’agricoltura è l’anello della filiera agroalimentare italiana con il minore numero di infrazioni”. “Non esiste – rimarca il Coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza nazionale delle Cooperative – un settore come quello agricolo, così tanto controllato e così sicuro. Controlli che le nostre imprese e cooperative già pagano attraverso le risorse europee destinate al loro sviluppo”. “È evidente che l’esenzione dal pagamento delle tasse sui controlli ufficiali sia una misura necessaria, così come è stato riconosciuto finora in Italia – conclude Agrinsieme -. Nel nostro Paese, ma in generale in tutta Europa, le imprese agricole sono per la stragrande maggioranza piccole e micro imprese, per lo più a carattere familiare, che compongono anche molte cooperative. Un’ulteriore tassazione costringerebbe molte realtà ad uscire dal già stretto circolo delle aziende competitive, portando anche all’abbandono del territorio”.