Dopo le tensioni di marzo, innescate dalla crisi geopolitica in Ucraina, aprile fa registrare un raffreddamento dei listini nazionali dei cereali, di riflesso ai segnali di distensione sui mercati mondiali. È quanto emerge da un’analisi Ismea sul mercato delle principali commodities agricole. Un’inversione di tendenza rispetto a marzo, in cui le quotazioni all’origine di frumento duro, frumento tenero e mais avevano registrato, secondo le rilevazioni dell’Istituto, significativi incrementi su base congiunturale (rispettivamente +3,9%, +3,4% e +5,2%), sulla scia dei rincari registrati sui principali mercati di approvvigionamento quali Usa, Canada e Francia. Incrementi, quelli sul territorio nazionale, insufficienti tuttavia e colmare il divario negativo con lo scorso anno.
Giù i listini – L’avvio di aprile di aprile ha riportato lievemente giù i listini nazionali dei principali prodotti, evidenziando un netta flessione nel confronto annuo. Nello specifico la granella di frumento tenero nazionale con un valore pari a 224,07 €/t, ha registrato nella prima settimana del mese in esame una flessione dello 0,6% su base congiunturale e del 13,1% su base tendenziale, in linea con la dinamica del prodotto estero (francese e statunitense) quotato sul mercato italiano. Per il frumento duro, la quotazione media nazionale non ha subito variazioni di rilevo rispetto all’ultima settimana di marzo (270,25€/t), mentre risulta inferiore del 3,5% su base annua. Riguardo al mais, Ismea ha rilevato una moderata flessione su base settimanale (-0,9% a 196,63 €/t), e un decremento del 14,8% rispetto ai prezzi esitati nella prima settimana di aprile 2013.
Intanto, gli ultimi aggiornamenti dell’Igc (International Grains Council) sulle variabili di base del mercato nella campagna di commercializzazione ancora in corso, confermano un aumento dell’offerta mondiale di frumento e di mais (rispettivamente +8,3% e +11,3%) superiore al tasso di crescita della domanda, con un recupero delle scorte di circa il 10% per il frumento e di quasi il 22% per il mais. Lo scenario produttivo globale più recente, sottolinea l’Ismea, non prefigura al momento elementi di tensione sui mercati mondiali derivanti da uno squilibrio tra domanda e offerta nella campagna di commercializzazione ancora in corso, nonostante gli avvenimenti in atto sul Mar nero e il ruolo primario ricoperto dall’Ucraina negli scambi mondiali di frumento e soprattutto di mais.Quanto agli sviluppi congiunturali attesi, le prime indicazioni sui raccolti mondiali nel 2014 evidenziano una lieve flessione produttiva per il frumento (-1,3% a 700 milioni di tonnellate) a fronte di un raccolto di mais stimato in leggera crescita (+0,3% a 961 milioni di tonnellate).
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