Esondazione Marche, agronomi: manutenzione territorio unica arma per evitare nuove catastrofi

Serre invase da acqua e fango, coltivazioni di pisello da industria a pochi giorni dalla raccolta distrutte, ed ingenti danni per l’agricoltura e per le aziende agricole. Danni economici anche per alcuni dottori agronomi che operano nel territorio marchigiano. La vicepresidente CONAF Rosanna Zari, che si occupa di protezione civile per il Consiglio nazionale, ha effettuato un sopralluogo a Senigallia (An) con il presidente della Federazione Marche Marco Menghini ed i presidenti degli Ordini delle Marche. Sono state visitate le aree rurali e le aziende agricole pesantemente colpite dall’esondazione del fiume Misa, che lo scorso 3 maggio, a causa di un pesante nubifragio che si è abbattuto nelle aree interne (oltre 120 mm di pioggia in poche ore), ma ha provocato a valle la tracimazione del fiume e l’allagamento della città. I danni agronomici non sono solo alle colture in atto, ma anche alle strutture, alla viabilità ed ai terreni che non potranno essere recuperati se con massicce opere di bonifica. Da una stima sommaria si presumono 200milioni di euro di danni.

Troppa frequenza – «Ormai con troppa frequenza – sottolinea Rosanna Zari, vicepresidente CONAF – ci troviamo a fare una conta dei danni, a causa di una scarsa pianificazione e manutenzione del territorio e quindi di assenza di prevenzione. Anche in questo caso un fiume di piccole dimensioni come il Misa, ha provocato disastri che si potevano evitare: è necessaria una pianificazione attenta che permetta una gestione sostenibile e continua, pianificare gli interventi partendo, non dalle grandi opere, ma dalle modalità di coltivazione dei terreni utilizzando tecniche agronomiche che siano rispettose del suolo agrario o come meglio si dice oggi “tecniche di agricoltura sostenibile”, nonché le indispensabili opere di manutenzione delle sistemazioni delle idraulico agrarie. Un’occasione importante sarà l’attuazione del nuovo PSR (fondi per lo sviluppo rurale) che deve collocare risorse per la realizzazione dei progetti d’area che abbiano al centro sistemi di pianificazione partendo dalla cellula fondamentale del territorio quale è l’azienda agricola – aggiunge Zari – questa è infatti anche una delle nostre proposte per la nuova PAC» .

Approfondimento agronomi
– Nell’occasione si è tenuto anche un incontro all’Università Politecnica delle Marche per fare il punto con i presidenti delle Marche (oltre a Marco Menghini, anche Fabrizio Furlani, Luciano Bianchi, Demetrio Ruffini) e con gli iscritti sulla recente emergenza. Presenti anche il consigliere CONAF Alberto Giuliani che ha parlato di progetti ambientali in ottica di prevenzione del territorio; Giuseppe Stefanelli (Epap) sugli aiuti concreti verso gli iscritti che hanno subito danni all’attività professionale; il professor Rodolfo Santilocchi (Università Politecnica Marche) che ha illustrato i dati delle precipitazioni della ‘storica’ esondazione del 1976 (16-19 agosto) e quella recente di inizio maggio; Bruno Mezzetti direttore del Dipartimento scienze agrarie, alimentari ed ambientali dell’Ateneo anconetano. Dall’incontro sono emersi anche i nominativi dei dottori agronomi e dei dottori forestali che gratuitamente si sono resi disponibili per la stima dei danni sull’area alluvionata. L’elenco dei nominativi è stato messo a disposizione della Protezione Civile della Regione e sul sito del CONAF www.conaf.it

Informazione pubblicitaria