Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che nell’ambito di un’operazione antifrode nel settore della commercializzazione dell’olio di oliva sono state sequestrate circa 400 tonnellate di prodotto riconducibile a diverse imprese attive in Puglia e Calabria. Nel corso dell’operazione sono state emanate 16 ordinanze di custodia cautelare e 16 sequestri hanno coinvolto le aziende. L’operazione è stata condotta attraverso una collaborazione tra il Comando Provinciale Guardia di Finanza di Bari – Tenenza di Andria, l’Ispettorato Repressione Frodi del Mipaaf di Roma e Bari e l’Agenzia delle Dogane – Ufficio di Bari. Le imprese fornivano fatture false relative ad approvvigionamenti di olio extravergine di oliva prodotto in Italia, ma in realtà proveniente dalla Spagna.
Trasformazione – Le indagini hanno confermato che veniva trasformato, mediante sovrapposizione documentale, olio di produzione comunitaria in “olio 100% italiano biologico” con l’intento di veicolarlo nei confronti di altri soggetti partecipi all’organizzazione (confezionatori/commercianti all’ingrosso di olio) al fine di collocarlo sul mercato del consumatore finale, sfruttando il valore aggiunto delle menzioni riservate ai prodotti Made in Italy e biologici. “Voglio ringraziare – ha commentato il Ministro Maurizio Martina – tutto l’Icqrf, il nostro Ispettorato repressione frodi, per il grande lavoro fatto a protezione di un prodotto simbolo del Made in Italy come l’olio d’oliva. L’operazione di oggi, condotta dalla Procura di Trani e in collaborazione con la Guardia di Finanza, dimostra l’efficacia del sistema dei controlli e il concreto rafforzamento del coordinamento che abbiamo voluto con decisione. Azioni di contrasto come quella di oggi si inseriscono in un piano di azione contro l’illegalità, a tutela della sicurezza degli alimenti, della fiducia del consumatore e dei tantissimi produttori che con fatica e passione portano avanti il proprio lavoro rispettando le regole. Proprio sul settore dell’olio – ha concluso il Ministro Martina – stiamo portando avanti un lavoro importante di controlli e di analisi, tanto nella fase d’ingresso dall’estero quanto negli stabilimenti di lavorazione in Italia, per proteggere una filiera che vale quasi un miliardo e mezzo di euro solo di export”.