«Sempre più territori vogliono entrare a far parte dei ‘bio-distretti’ in provincia di Treviso, ma anche nel resto del Veneto. Tuttavia, nella mia provincia, fino a poco tempo fa, parlare di biologico era un tabù, quasi offensivo per certi agricoltori e, fra questi, vi erano anche alcuni produttori dell’oro gialloverde del prosecco». Lo afferma in una nota il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Simone Scarabel, che sta portando avanti un ‘agri-tour’ in provincia di Treviso, «per comprendere le necessità dei produttori del settore agricolo, nella convinzione che il ‘bio’ rappresenti ormai la nuova frontiera anche per il comparto vinicolo».
Prosecco sia patrimonio Unesco «Per questo – aggiunge – sono soddisfatto che ieri sia stata accettata una mia modifica al DEFR regionale, nella parte riguardante l’incentivazione all’ingresso delle colline del prosecco nella grande famiglia dell’Unesco. In particolare, ho fatto inserire la tutela della biodiversità, nella convinzione che solo un’adeguata protezione della biodiversità possa consentire al Prosecco l’ingresso nel patrimonio Unesco».
Vino e biologico, la nuova frontiera «Secondo il mio parere – afferma Scarabel – i produttori agricoli dovrebbero essere i primi a sposare il biologico, forse non si rendono ancora conto che in questo modo vedrebbero incrementare di molto i propri guadagni. Questa situazione – spiega l’esponente pentastellato – in una prospettiva a lungo termine, dovrebbe incentivare a produrre meno quintali di uva e quindi a utilizzare meno superficie. I terreni non verrebbero quindi sottratti ad altre colture, e tutto ciò garantirebbe la tutela della biodiversità del paesaggio collinare».